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Attori

Confessioni dal set “Il silenzio degli innocenti”, le rivelazioni dei protagonisti

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Marta Zelioli

Jodie Foster parla del tempo trascorso sul set per girare il film “Il silenzio degli innocenti” nel 1991. Anthony Hopkins invece in un estratto ha spiegato come interpretare un personaggio, come vestirne i panni

Il film “Il silenzio degli innocenti” del regista Jonathan Demme, è passato alla storia. La performance di Anthony Hopkins nei panni di Hannibal Lecter è stata sublime, il film in sé è una pellicola straordinaria, uno dei rari casi di film tratto da un libro che riesce meglio dell’opera letteraria.

Confessioni dal set “Il silenzio degli innocenti”, le rivelazioni dei protagonisti (foto Ansa) – Cinema.it

Sicuramente non è solo merito di Hopkins, certo lui è riuscito in qualcosa di eccezionale: consegnare un personaggio alla storia cinematografica e aggiudicarsi per questo un Oscar, con solo 16 minuti di presenza sul set, la durata della performance di Anthony Hopkins con il suo Dr. Lecter è questa.

Accanto a Anthony Hopkins c’era naturalmente la splendida Jodie Foster, che ha raccontato la sua esperienza sul set. Diciamo che l’attrice non era proprio completamente a suo agio. Dal canto suo Hopkins, ha spiegato invece cosa significa per lui recitare e cosa a suo avviso non vada assolutamente fatto.

Jodie Foster terrorizzata da Anthony Hopkins sul set de “Il silenzio degli innocenti”

Jodie Foster non ha avuto giorni facili sul set del film “Il silenzio degli innocenti”. Sicuramente anche il fatto che il regista non fosse propriamente entusiasta di lei non l’ha aiutata. Jonathan Demme infatti non amava l’accento bostoniano della Foster e non la vedeva bene nei panni di Clarice Starling.

Se ricordate il film, vi è anche una scena in cui Hopkins prende in giro l’accento del sud di Clarice. Questo momento è stato improvvisato dall’attore, la reazione della Foster è autentica, l’attrice rimase realmente ferita dal commento ma poi ringraziò l’attore per aver suscitato in lei un fastidio tanto reale.

Jodie Foster terrorizzata da Anthony Hopkins sul set de “Il silenzio degli innocenti” (foto Ansa) – Cinema.it

In ogni modo, a prescindere da queste piccole incomprensioni, il regista ha svolto un lavoro magistrale sul personaggio di Jodie Foster: tutto ruotava intorno a lei. Ogni inquadratura è il punto di vista di Clarice, proprio per consentire al pubblico di immedesimarsi completamente con il suo personaggio, comprese le sue difficoltà e le sue ansie.

I personaggi che parlano con lei sono tutti in primo piano e al centro dell’inquadratura, guardano direttamente nella camera, rompendo sostanzialmente la quarta parete. Mentre invece quando è Clarice nell’inquadratura, guarda fuori da questa.

Jodie Foster, non ha solo dovuto sopportare il fatto che non fosse la prima scelta del regista, la cosa che più le metteva ansia era, come potrete immaginare, lo stesso Anthony Hopkins. Come darle torto, del resto anche la relazione sentimentale in corso in quel momento tra l’attore e Marta Stewart, si concluse proprio perché lei, dopo l’uscita del film, riusciva a vedere in Hopkins solo un serial killer, tanto era stata eccezionale e veritiera la performance dell’attore premio Oscar.

Jodie Foster e Anthony Hopkins, confessioni (foto Ansa) – Cinema.it

Jodie Foster ha dichiarato, alcuni anni fa al The Graham Norton Show, che durante le riprese non ha mai parlato con lui perché era terrorizzata. “Era spaventoso” ha specificato l’attrice. “Il primo giorno abbiamo letto la sceneggiatura. Dovevamo leggerla tutti insieme. Io sono arrivata, sono andata in bagno e quando sono tornata erano tutti lì. Abbiamo letto la sceneggiatura del film e quando abbiamo finito io non ci ho più voluto parlare. Ero pietrificata da lui”.


L’attrice spiega che per tutto il resto del tempo, Hopkins è stato poi confinato dietro al divisorio dove recitava la sua parte da serial killer e non ci sono state nemmeno più occasioni per potersi interfacciare con lui, anche se la Foster ha specificato che in effetti, anche se avesse avuto la possibilità, lei evitava volutamente ogni contatto.

Fino a quando alla fine delle riprese, per caso non si sono trovati in pausa pranzo, lei a quel punto ha confessato i suoi timori e lui ha replicato che era a sua volta terrorizzato da lei.

Anthony Hopkins spiega come calarsi in un personaggio

Si parla molto di frequente del punto di vista di Jodie Foster in merito al ruolo nel film, ci si è domandati molto meno cosa ne pensi Anthony Hopkins riguardo l’entrare nella parte e calarsi totalmente nel personaggio. Soprattutto se il personaggio è un serial killer cannibale.

Durante un incontro in cui l’attore ha parlato della sua filosofia di recitazione, una persona del pubblico, un ragazzo di nome John, ha domandato a Hopkins: “Come allinei la tua mente con quella del tuo personaggio, in modo da poter essere certo che i tuoi pensieri siano quelli che dovresti pensare?”.

Anthony Hopkins come calarsi in un personaggio (foto Ansa) – Cinema.it

Anthony Hopkins ha spiegato che, malgrado la domanda sicuramente sensata, e che sia logico porsela, ha replicato dicendo che è impossibile diventare il personaggio: “Non puoi, è impossibile” ha spiegato Hopkins. “Quando provi a diventare il personaggio stesso, è una pessima recitazione”. Ha poi specificato: ”Sei solo te stesso e il ruolo è solo una parte di te”.

Marta Zelioli

Giornalista pubblicista classe '82 appassionata di cronaca nera e cinema. Ho avuto modo di crescere professionalmente come assistente dello scrittore, sceneggiatore e criminologo Donato Carrisi che ha alimentato ulteriormente la mia inclinazione sia per la nera che per il cinema. Lavoro per Web365 dal 2020.

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