E se vi dicono: “Come Anna Magnani nessuno mai”, vi stanno dicendo una grande verità

Quando vi dicono che Anna Magnani è la più grande di tutti i tempi, non si tratta di una banalità o di un modo di dire, ma di una grande verità. Che un po’ ci rende orgogliosi e un po’ ci spaventa

C’era una volta Anna Magnani, c’era una volta la più grande attrice italiana e per alcuni la più grande attrice in assoluto. C’era una volta l’Italia, quella che lottava e si struggeva, che si lasciava travolgere dalle lacrime, si commuoveva e reagiva.

Anna Magnani primo piano
Come Anna Magnani nessuno mai (foto Ansa) – Cinema.it

Tante volte sentiamo dire che il cinema e l’Italia di un tempo sono dimenticati e che non torneremo mai più a quella travolgente emozione. Sembrano delle dichiarazioni banali e ripetitive, vengono il più delle volte archiviate con una scrollata di spalle, come frutto del discorso dei più malinconici che ogni tanto si lasciano sfuggire questo genere di considerazioni.

Tuttavia, basterebbe perdersi anche solo in un film che porta con sé lo sguardo muto di Anna Magnani che ti scruta con quegli occhi scuri e profondi, quel genere di intensità che nessuno, nessuno nell’ambito della Settima Arte ha mai potuto eguagliare, per capire che quel tipo di malinconia ha un senso e il senso porta il nome di “Nannarella”.

Anna Magnani l’intensità, il coraggio di un’antidiva

Anna Magnani nasce a Roma il 7 marzo del 1908. La sua stessa nascita è portatrice di una situazione anomala, poiché per moltissimo tempo si dice che sia nata ad Alessandria d’Egitto. Un malinteso spiegato più volte dall’attrice stessa (e poi anche dal figlio Luca), poiché la madre della Magnani si trasferì in Egitto, ma dopo la nascita della figlia, per poi sposarsi con un ricco e facoltoso austriaco.

Anna Magnani, la cui forza era insita proprio nel suo essere diversa da qualunque altro tipo di attrice dell’epoca. In un periodo in cui le attrici erano bionde, con i capelli perfettamente tenuti, le bocche a cuore truccate di tutto punto, c’era lei con i capelli un po’ arruffati e l’aria di una a cui importa davvero poco del giudizio degli altri, di quella che se mi vuoi mi prendi così come sono.

Anna Magnani di profilo
Anna Magnani l’intensità, il coraggio di un’antidiva (foto Ansa) – Cinema.it

Quando Anna inizia a studiare alla scuola di arte drammatica Eleonora Duse, diretta da Silvio D’Amico, quest’ultimo capisce subito che di cose da imparare, a conti fatti, quella ragazzina vulcanica ne ha ben poche: portava tutto dentro di sé, tutto il dramma e il pathos di questo mondo, erano conservati in quello sguardo e in quel sorriso beffardo.

A sua sorella, D’Amico dice: “Ieri è venuta una ragazzina, piccola, mora con gli occhi espressivi. Non recita, vive le parti che le vengono assegnate. È già un’attrice…”. Anna Magnani passa da una rivista all’altra, fino all’esordio cinematografico ne “La cieca di Sorrento” del 1934 di Nunzio Malasomma.

Provano a chiudere la sua forza in ruoli troppo simili tra di loro, sempre la cantante, o la cameriera, le sue doti drammatiche non vengono subito prese in considerazione fino a quando non fu lui, Vittorio De Sica, con il ruolo di Loletta Prima in “Teresa Venerdì” del 1941, a consegnarle un personaggio diverso.

Nel 1942 Anna dà alla luce il figlio Luca, nato da una breve relazione con un giovane attore, Massimo Serato, che lascia la Magnani non appena sa che è rimasta incinta. Un momento molto intenso per l’attrice, che porta in grembo un bambino e da sola deve prendere decisioni importanti per sé, per il piccolo e per la sua carriera.

Mostra su Anna Magnani, le foto esposte e un uomo di spalle che le guarda
Il coraggio di Anna Magnani (foto Ansa) – Cinema.it

In quel periodo, per via della gravidanza, deve rinunciare a girare “Ossessione” con Luchino Visconti. Il regista, in un’intervista che alleghiamo di seguito nell’articolo, racconta di come la Magnani provi comunque a conservare il ruolo dicendo che la gravidanza è di soli due mesi, mentre in realtà è già di cinque e il regista le vede crescere la pancia in modo vistoso.

La fama mondiale arriva a seguito del noto film “Roma città aperta” di Roberto Rossellini, nel 1945. La Magnani recita insieme ad Aldo Fabrizi, Maria Michi e Marcello Pagliero. Anna qui è protagonista della scena cinematografica più famosa di sempre: la corsa dietro al camioncino tedesco su cui è stato fatto salire il marito. La Magnani instaura successivamente anche una relazione con il regista Rossellini, che dura fino al 1948. Relazione sentimentale che alla sua conclusione alimenta poi il gossip dell’epoca, quando il regista inizia a frequentare Ingrid Bergman.

Anna Magnani, il premio Oscar inaspettato e il suo rapporto con gli Stati Uniti

Una grande soddisfazione per la Magnani è naturalmente il premio Oscar per il suo ruolo ne “La Rosa tatuata”, non tanto per la vincita in sé, quanto perché totalmente inaspettato. Come da lei stessa dichiarato, aveva delle avversarie molto temibili e dei nomi veramente importanti: Katherine Hepburn, che già da sola bastava per far tremare tutto il suolo hollywoodiano. Poi Jennifer Jones, Eleanor Parker e Susan Hayward.

La prima interprete italiana nella storia degli Academy Awards a vincere il premio Oscar come migliore attrice protagonista. Inoltre, la prima in assoluto non di madrelingua inglese. C’erano tutti i presupposti per non crederci, e invece riceve quella telefonata (non si trovava negli Stati Uniti in quel momento). Quando solleva il telefono, lì per lì pensa in uno scherzo. Invece, era tutto vero: un giornalista statunitense le annuncia che ha vinto l’Oscar, lei rimane in silenzio per poi esclamare: “Magnani is happy!”.

Primo piano di Anna Magnani
Anna Magnani, il premio Oscar inaspettato e il suo rapporto con gli Stati Uniti (foto Ansa) – Cinema.it

La sceneggiatura de “La Rosa tatuata” è del romanziere Tenesse Wiliams, era stata scritta appositamente per lei cinque anni prima. L’attrice in un’intervista spiega che lo scrittore l’aveva creata per lei e voleva che la Magnani la interpretasse a Broadway.

Per lei non era proprio possibile, all’epoca della stesura non parlava inglese in modo accettabile per un pubblico così severo e importante come quello di Broadway. Nel suo periodo negli Stati Uniti, oltre all’amicizia con Tennessee Williams, la Magnani lega anche con Marilyn Monroe. Difatti, le due sono protagoniste di un tenero e simpatico siparietto di cui parliamo in questo articolo.

Il figlio Luca Magnani, in un’intervista, spiega anche di come la morte della Monroe tocchi profondamente la madre, forse proprio per l’episodio che citiamo nell’articolo qui sopra. In quel momento l’attrice italiana vede tutta la fragilità emotiva della Monroe, con quel suo: “Sono commossa”, detto su suggerimento della Magnani, giunta in suo soccorso.

Stringe anche un rapporto anche con Bette Davis, un’attrice che ama in modo viscerale. Di lei dirà: “Bette Davis è più forte di me, mi ha impressionato, mi sentivo un agnellino di fronte a lei”. E dal canto suo Bette Davis dirà: “La Magnani è la più grande attrice che abbia mai visto”.

Anna Magnani alle spalle il poster del film "La rosa tatuata"
Anna Magnani il coraggio e la tenacia (foto Ansa) – Cinema.it

E rimanendo in tema Stati Uniti, Anna dice a un giornalista quello che ha provato a metter piede per la prima volta nella Grande Mela: “Dire in poche parole cos’è l’America è difficile, New York è una città vera, umana, ha una grandissima personalità, come Roma. Non ci sono altre due città simili a New York e Roma”.

Naturalmente Anna Magnani è amata e benvoluta soprattutto in Italia. Ha delle amicizie molto intense, nella sua casa al Circeo c’è un via vai di gente. Quando muore, quel 26 settembre 1973, al suo capezzale, per giorni, seduto su una sedia della clinica Mater Dei, c’è Roberto Rossellini.

Insieme a lui anche Silvia D’Amico, figlia della sceneggiatrice Suso, Renato Castellani ed Eduardo De Filippo, secondo quanto riportato da Hollywood Reporter dalla D’Amico stessa: “Eravamo gli unici a conoscere la gravità della situazione. Sapevamo che era spacciata, e facemmo cordone intorno a lei”.

Giulietta Masina ricorda Anna Magnani: “Anna mi manca molto”

Il ricordo della grandissima attrice, Giulietta Masina, raccoglie in qualche modo il pensiero di tutti noi. Le due avevano lavorato insieme nella pellicola “Nella città l’inferno”, del regista Renato Castellani. La Masina dirà di Anna: “Vorrei parlare di Anna come spettatrice. Il personaggio di Anna Magnani manca molto al cinema italiano. Il personaggio femminile che Anna Magnani ha portato sullo schermo: dalla donna di ‘Roma città aperta’ a ‘L’onorevole Angelina’ a ‘Bellissima’ di Visconti, oggi manca. A me spettatrice, non attrice, non collega di Anna, manca molto”.

Anna Magnani Renato Castellani e Giulietta Masina dietro le sbarre nel film "Nella città l'inferno".
Giulietta Masina ricorda Anna Magnani: “Anna mi manca molto” (foto Ansa) – Cinema.it

E possiamo sicuramente unirci a Giulietta Masina per dire che manca a tutti noi… malinconici o meno, ci sono dati di fatto incontrovertibili. La passione, la tenacia, la vita dentro Anna Magnani, il suo essere così autentica, senza briglie (lei stessa una volta si paragona a un cavallo da tenere libero e senza freni), viscerale, carnale e al tempo stesso ironica.

Di conseguenza, quando vi diranno che non c’è più un’attrice come lei, è bene tenere presente che non si tratta di malinconica nostalgia, ma di pura e semplice constatazione della realtà. E tutto questo, tornando al principio, ci rende sicuramente orgogliosi di essere italiani, come Anna Magnani, e ci spaventa, perché non vi sarà senza dubbio modo di provare emozioni come quelle che ci ha dato lei.

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