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Grandi attori che hanno rifiutato ruoli importanti e si sono pentiti amaramente

Published by
Marta Zelioli

Sembrerebbe che i nostri attori più amati non sempre abbiano fatto scelte azzeccate, nel corso della loro carriera hanno rifiutato ruoli che avrebbero potuto dar loro molto successo e fama

I nostri beniamini di Hollywood non sempre fanno scelte giuste per quanto riguarda i loro ruoli. A volte hanno bucato clamorosamente delle parti che avrebbero potuto dar loro molto prestigio e tanto, tanto successo.

Grandi attori che hanno rifiutato ruoli importanti e si sono pentiti amaramente (foto Ansa) – Cinema.it

Ci sono ruoli in cui ormai vediamo solo un volto, quello del protagonista scelto. Tuttavia, come ben noto, quasi mai l’attore che vediamo sul grande schermo corrisponde alla prima scelta del regista, è qualcosa di piuttosto raro. Infatti alcuni attori dalla carriera prestigiosa, hanno avuto la possibilità di scegliere dei ruoli e li hanno misteriosamente rifiutati.

Attori e scelte sconsiderate: chi ha rifiutato ruoli importanti diventati poi grandi successi

Sicuramente non tutti sono come Clark Gable, scelto immediatamente per il ruolo di Rhett Butler e con la conditio sine qua non: o lui o niente. Ad esempio lo stesso Leonardo DiCaprio ebbe diversi contendenti per il ruolo di Jack in Titanic, tra cui Matthew McConaughey. Bruce Willis invece si sta ancora mangiando le mani per aver rifiutato il ruolo in ‘Ghost’ accanto alla moglie Demi Moore.

Ad esempio, una star con una carriera lunga come quella di Sean Connery è destinata a prendere decisioni sia buone che cattive. Tra le buone decisioni ci sono i ruoli in ‘Indiana Jones e l’ultima crociata’ (1989), ‘Caccia a Ottobre Rosso’ (1990), sette film di James Bond e il suo ruolo premiato con l’Oscar ne ‘Gli intoccabili’ (1987).

Attori e scelte sconsiderate: chi ha rifiutato ruoli importanti diventati poi grandi successi (foto Ansa) – Cinema.it

Una decisione discutibile fu quella di rifiutare il ruolo di 007 in ‘Vivi e lascia morire’ (1973), che si rivelò una grande svolta per la carriera del suo sostituto, Roger Moore. In seguito, Connery rifiutò il ruolo di Gandalf nella trilogia del Signore degli Anelli, che andò a Ian McKellen, e quello di Morpheus nei film di Matrix, che andò a Laurence Fishburne – due decisioni di cui in seguito ammise di essersi pentito.

Al Pacino, grandi successi ma anche clamorosi rifiuti di Big Al

Al Pacino è diventato famoso interpretando Michael Corleone nei film del Padrino e da allora ha recitato in molti grandi film, tra cui ‘Scarface’ (1983), ‘Donnie Brasco’ (1997) e ‘Profumo di donna’ (1992), per il quale ha vinto un Oscar. Ma riuscite a immaginare Big Al nei panni di Han Solo in Guerre stellari (1977), il ruolo che ha dato il via alla carriera di Harrison Ford?

Pacino ha anche rifiutato il ruolo principale in ‘Incontri ravvicinati del terzo tipo’ (1977), che è andato invece a Richard Dreyfuss. L’attore con cui Pacino ha avuto gli incontri più ravvicinati è Dustin Hoffman. Pacino ha rifiutato ruoli da protagonista in ‘Un uomo da marciapiede’ (1969), ‘Il maratoneta’ (1976) e ‘Kramer contro Kramer’ (1979), tutti andati a Hoffman e tutti film meravigliosi che hanno ottenuto un successo strepitoso.

Al Pacino, grandi successi ma anche clamorosi rifiuti di Big Al (foto Ansa) – Cinema.it

Dal canto suo Jack Nicholson rifiutò invece il ruolo di Michael Corleone ne “Il Padrino”. L’attore spiegò che, all’epoca, riteneva che il ruolo dovesse essere affidato a un attore italiano. Inoltre, aveva espresso il desiderio di lavorare con Marlon Brando, ma temeva che, nel ruolo di Michael, avrebbe avuto poche scene con lui. La parte di Michael Corleone venne poi affidata, come già detto, ad Al Pacino.

La bionda Marilyn doveva essere Holly in ‘Colazione da Tiffany’

Marilyn Monroe recitò in molti grandi film nella sua breve carriera, tra cui ‘Gli uomini preferiscono le bionde’ (1953), ‘Come sposare un milionario’ (1953) e ‘Quando la moglie è in vacanza’ (1955). La star rifiutò il ruolo principale in ‘Ciao, Charlie’ (1964), una commedia diretta da Vincente Minnelli, in cui un gangster muore e si reincarna in una donna. Debbie Reynolds accettò la parte.

Marilyn Monroe rifiutò anche un ruolo da protagonista nel western ‘Il diavolo in calzoncini rosa’ (1960) perché riteneva che la trama fosse debole. Sophia Loren accettò la parte, indossando una parrucca bionda.

L’agente di Marilyn mise il veto anche su un film cult dal successo clamoroso ‘Colazione da Tiffany’. Truman Capote, lo scrittore del romanzo, avrebbe voluto fortemente lei per quella parte ma l’agente di Marilyn riteneva che il ruolo non fosse appropriato per lei e andò quindi a Audrey Hepburn che la fece diventare un mito.

La bionda Marilyn doveva essere Holly in ‘Colazione da Tiffany’ (foto Ansa) – Cinema.it

Rock Hudson, uno dei protagonisti più amati degli anni ’50 e ’60, recitò in film come “Torna a settembre” (1961) ‘Non mandarmi fiori!” (1964) e “Il letto racconta” (1959). Accettò di interpretare il ruolo principale in “Ben Hur” (1959), ma quando le trattative contrattuali fallirono, la parte andò a Charlton Heston, una mossa che si sarebbe rivelata l’unico rimpianto di Hudson nella sua carriera.

Un grave errore di James Caan è stato invece quello di rifiutare il ruolo di R.P. McMurphy nel film ‘Qualcuno volò sul nido del cuculo’. L’attore disse in tutta onestà che non lo riteneva abbastanza “visivo”. Il film, come ben noto, è infatti ambientato tra quattro mura. James Caan, ignorava che il regista, Milos Forman, fosse così bravo.

Se ci fosse stata Michelle Pfeiffer al posto di Sharon Stone

Un rifiuto clamoroso fu quello di Michelle Pfeiffer che non riuscì a mandar giù le scene di nudo integrale nel film ‘Basic Instinct’ del 1992 e il ruolo andò così a Sharon Stone. Un altro rifiuto della grande attrice quello per il ruolo andato poi a Jodie Foster ne ‘Il silenzio degli innocenti’. La Pfeiffer riteneva ci fosse troppo sangue e temi troppo cupi, e come raccontò al New Yorker, il finale, con Hannibal Lecter libero nel mondo, la metteva a disagio.

Mag Ryan invece non se la sentì di interpretare ‘Pretty Woman’ del 1990, riteneva che il ruolo fosse troppo degradante per le donne. Dal canto suo Julia Roberts rifiutò il ruolo nel film ‘Insonnia d’amore’ (Sleepless in Seattle) del 1993, che andò a Meg Ryan.

Se ci fosse stata Michelle Pfeiffer al posto di Sharon Stone (foto Ansa) – Cinema.it

Il ramingo de ‘Il signore degli anelli’, l’affascinante Viggo Mortensen con i capelli lunghi e l’aria molto arruffata, un ruolo perfetto per l’attore che ha di suo quel tipo di look. La prima scelta del regista, tuttavia, non fu lui ma Daniel Day-Lewis e pensandoci… sarebbe stato un ramingo fenomenale.

Senza nulla togliere a Mortensen ovviamente. Day-Lewis invece rifiutò il dramma sull’Olocausto di Steven Spielberg del 1993, Schindler’s List. Inizialmente il progetto era stato dato in mano a Martin Scorsese, e come ben noto i due hanno un rapporto lavorativo molto solido. Quando il progetto passò a Steven Spielberg l’attore premio Oscar si tirò indietro.

Marta Zelioli

Giornalista pubblicista classe '82 appassionata di cronaca nera e cinema. Ho avuto modo di crescere professionalmente come assistente dello scrittore, sceneggiatore e criminologo Donato Carrisi che ha alimentato ulteriormente la mia inclinazione sia per la nera che per il cinema. Lavoro per Web365 dal 2020.

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