Nel cinema esistono da sempre eroi e antieroi, e se ci pensate sono sempre le figure più eleganti e sofisticate della trama, potrebbe crollare tutto ma mai lo stile: quello deve essere sempre impeccabile
Guai se 007 dovesse comparire troppo sgualcito o se Cary Grant si fosse concesso di essere stropicciato e inadeguato, non possiamo nemmeno immaginarlo e forse non glielo avremmo nemmeno mai perdonato.
Alcuni divi del cinema che hanno ricoperto determinati ruoli, hanno un comune denominatore: l’eleganza. E se ci pensate è anche quella caratteristica che c’è rimasta meglio impressa e che in qualche modo li ha resi immortali. Al giorno d’oggi non si può proprio dire che è il tratto comune degli attori di questa generazione, anzi, più andiamo avanti e più la situazione sembra peggiorare.
Eroi indimenticabili e la loro innata eleganza: quando essere sofisticati rende eterni
Il loro stile è diventato un’estensione della loro personalità, quel tocco di carisma in più. Sono eleganti eroi del cinema, uno stile impeccabile e una garanzia di successo. Possiamo citare il personaggio di Rick Blaine (Humphrey Bogart) in ‘Casablanca’, un uomo diviso tra amore e virtù, tra i suoi sentimenti per Ilsa Lund (Ingrid Bergman) e il dovere di salvare il marito.
L’eroe solitario è ingannevolmente cinico: il suo sacrificio nobilita la sua anima e ne accresce la dignità, già esaltata dalla sua sartoria impeccabile. Lo stesso coraggio che glorifica il pubblicitario braccato nel film di Hitchcock ‘Intrigo internazionale’, Roger Thornhill interpretato dall’impeccabile Cary Grant che, nonostante il film sia pieno di scontri e momenti ad alta tensione, nonostante addirittura l’epica scena di un aereo che lo insegue, non trascura il suo aspetto ed è elegante anche in quel momento.
Naturalmente l’eleganza in ogni circostanza è la caratteristica distintiva di James Bond. Nella saga di Terence Young degli anni ’60, Sean Connery è 007, efficace nel carisma quanto nelle sue missioni. In Francia, la Nouvelle Vague portò una ventata di insolenza agli eroi cinematografici. Fu Ferdinand Griffon, detto Pierrot, scelto da Jean-Paul Belmondo al fianco di Anna Karina nel film di Jean-Luc Godard del 1965, a dare il tono all’eroe romantico con un’eleganza disinvolta, libera dai vincoli del mondo.
Due anni dopo, nel film di Jean-Pierre Melville, Alain Delon emanava un fascino che ci avrebbe segnato per tutti gli anni a venire, nei panni dell’assassino impeccabilmente vestito, nascosto dietro il colletto del suo trench e con il suo Borsalino grigio, in ‘Frank Costello faccia d’angelo’, dichiarava la sua padronanza dello stile. In Italia, avevamo Marcello Mastroianni, magistralmente esaltato dalla regia di Federico Fellini che esaltava ogni particolare, ogni sfumatura della bellezza, dell’eleganza e del fascino di un uomo tormentato, fragile e seducente al tempo stesso. Un connubio cesellato da delle interpretazioni impeccabili.
Dall’altra parte dell’Atlantico avevamo lui, il sovrano incontrastato dello stile, della moda, del dettaglio sempre curato, preso come riferimento all’epoca e anche al giorno d’oggi, l’impenetrabile e ribelle Steve McQueen con stivali scamosciati e Persol 714. In Bullitt (1968) di Peter Yates, è un poliziotto elegante. Steve McQueen ha lanciato tante mode, dai pantaloni chinos chiari ai Desert boots. Per non parlare dei vari accessori come gli orologi, uno dei suoi più grandi amori, il suo preferito? Il Rolex Submariner e l’Hamilton Khaki.
Da non dimenticare naturalmente uno dei grandi maestri di fascino, sobrietà ed eleganza: Robert Redford che con la sua interpretazione de ‘Il Grande Gatsby’ diventa il dandy malinconico per eccellenza: meticoloso e fedele all’interpretazione del romanzo di Scott Fitzgerald, gli outfit hanno sicuramente fatto la differenza.
Possiamo dire lo stesso al giorno d’oggi, con tutto il rispetto per gli attori della nostra epoca, difficilmente potranno qualcosa di fronte ad un Steve McQueen, un Humprey Bogart, un Cary Grant o un Robert Redford, eroi di tempi andati che ancora oggi ci fanno sognare e ben sperare.
