Keanu Reeves uno degli attori più amati di Hollywood, ha probabilmente il passato più tragico e misterioso dello show business
Keanu Reeves è un volto noto a chiunque, che si sia fan o meno tutti conoscono l’attore e sanno quanto questo sia generoso e anti hollywoodiano nel suo stile.

Tuttavia su di lui si sono sentite molte storie, forse non si conoscerà mai effettivamente quanto ci sia di vero nella sua vita, poiché non è certo una persona che si presta volentieri a svelare dettagli del suo vissuto. Quello che trapela è comunque di un essere straordinario.
Keanu Reeves, la vera storia dietro la leggenda
Nonostante sia uno degli attori della famosa lista A, quelli con compensi più alti, quelli che, se nel cast di un film sono catalogati come fonte certa di guadagno cospicuo, è riuscito a mantenere una certa privacy nella sua vita. Ha mostrato e mostra solo le carte che intende svelare.
Suo padre, Samuel, era un geologo, ma aveva anche problemi di abuso di sostanze. Quando Keanu aveva tre anni, Samuel era uscito definitivamente dalla sua vita. Sua madre, Patricia, fece le valigie e si trasferì prima a Sydney, poi a New York e infine a Toronto. Ogni trasferimento significava ricominciare da capo. Ogni trasferimento significava lasciare gli amici.

Da bambino, Keanu era timido, irrequieto e dislessico. Passò da una scuola superiore all’altra, quattro volte. In una fu espulso. Il motivo? Ancora poco chiaro: forse perché era un tipo irrequieto, forse perché non rientrava negli schemi. Non importava; la scuola non è mai stata il suo posto sicuro. L’hockey sul ghiaccio era la sua valvola di sfogo, Keanu era un portiere di talento. Sognava di giocare a livello professionistico ma quel sogno andò in frantumi quando un infortunio lo costrinse a smettere prima ancora di avere la possibilità di dimostrare il suo valore.
Quello fu il primo momento realmente tragico nella vita di Keanu: senza padre, senza scuola, senza prospettive future. Quasi per caso iniziò a recitare a teatro facendo piccoli ruoli, si rifugiò nel palcoscenico. Nel 1989 la grande occasione, la commedia ‘Bill& Ted’s Excellent Adventure’, il mondo per la prima volta nota Keanu. Tuttavia Hollywood non riesciva a collocarlo: troppo pacato, con una voce soft, troppo misterioso. Poi arrivarono i grandi Blockbuster, i successi dell’epoca con ‘Point Break’, ‘Speed’, e infine la consacrazione con la saga di ‘Matrix’. E finalmente Keanu Reeves diventa una della star più redditizie del mondo.
Il dramma non smise comunque di accompagnarlo e dietro al successo, alla fama e al denaro, dovette affrontare diverse tragedie. Alla sorella Kim all’inizio degli anni ’90 venne diagnosticata la leucemia, l’attore trascorse anni a prendersi cura di lei donando ininterrottamente per la ricerca.

Durante le riprese di ‘Matrix Reloaded’ nei primi anni 2000, la battaglia di sua sorella Kim riaffiora con forza. Keanu mise in pausa il lavoro per mesi per prendersi cura di lei. Vendette la sua casa perché lei potesse vivere in un posto più confortevole e tranquillo. La portava agli appuntamenti, cucinava per lei i pasti e le rimase accanto durante i momenti più difficili della chemioterapia.
Nello stesso periodo, in mezzo alla tragedia arriva l’amore, l’attrice Jennifer Syme, si innamorano profondamente l’uno dell’altra e nel 1999 aspettano la prima figlia una gioia immensa che non durò a lungo: la bimba nacque morta a otto mesi. Il dolore devastò la coppia. Diciotto mesi dopo, la tragedia colpì di nuovo. Jennifer morì in un incidente d’auto. In un attimo, Keanu perse le due persone che più contavano per lui in quel capitolo della sua vita.
Keanu affrontò il dolore in silenzio, nella musica, con la sua moto per le strade di Los Angeles, lavorando a fondo senza distrazioni di nessun tipo. Con una forza una tenacia ed una perseveranza di un altro pianeta.
La generosità di Keanu Reeves, l’anti-divo che non cerca i riflettori
Nonostante il suo successo Keanu non ha mai vissuto come una tradizionale star di Hollywood. È noto di come abbia donato la maggior parte dei suoi guadagni di ‘Matrix’ – a quanto si dice decine di milioni di dollari – ai costumisti e alle squadre degli effetti speciali che hanno lavorato ai film. “I soldi sono l’ultima cosa a cui penso”, ha detto una volta. “Potrei vivere con quello che ho già guadagnato per secoli”.
Ci sono diversi scatti in cui si vede l’attore prendere la metropolitana. Si siede sulle panchine dei parchi, condivide panini con perfetti sconosciuti e parla con i bambini. Quando gli si chiede perché faccia queste cose, la sua risposta è semplice: perché può, e perché deve. La fama, per Keanu, non è un muro tra lui e il mondo. È un motivo per essere ancora più umile.
Eppure, non è un santo che fluttua al di sopra della realtà. È, in fondo, un uomo che ha imparato a sopportare il dolore senza lasciarsi schiacciare. “Il dolore cambia forma, ma non finisce mai”, disse una volta a Stephen Colbert in un’intervista che fece furore su internet. Lo si poteva leggere nei suoi occhi: il modo in cui parlava, non come una celebrità che dava una risposta elaborata, ma come un uomo che parlava dal profondo della propria esperienza, di chi ha visto e provato un dolore immenso.

L’attore non insegue i titoli dei giornali, ma questi lo trovano comunque. Lo mostrano mentre cede il posto in metropolitana o mentre cammina da solo il giorno del suo compleanno, comprando in silenzio un singolo cupcake. Lo mostrano mentre aspetta sul marciapiede con tutti gli altri mentre la sua moto si raffredda nella calura estiva. Ci ricorda che la gentilezza può essere silenziosa e che la dignità non ha bisogno di riflettori.
Ora come ben noto Keanu ha trovato la felicità con Alexandra Grant con cui fa coppia fissa dal 2019, un giorno lei è semplicemente comparsa al suo fianco, mano nella mano, simile a lui per l’attitudine ad essere sobria, dallo sguardo gentile e dal sorriso tenero e disponibile. Avrà trovato in lei quella metà perfetta che gli mancava da tutta la vita, e questa non è retorica, per quello che si è capito di lui sappiamo che è andata così, di due anime simili che finalmente si sono ricongiunte.





