L’attore più velenoso e senza filtri probabilmente di tutti i tempi, le sue interviste sono esilaranti e politicamente scorrette. Ha sempre interpretato il ruolo del ragazzo imbranato, a guardarlo bene sembra tutto tranne che quello.
Ha sempre interpretato il ruolo del bravo ragazzo e l’ha sempre fatto benissimo, anche se tutti siamo consapevoli che si trattava solo del suo ruolo di attore, tuttavia c’è un limite a tutto, nella vita reale non le manda certo a dire, si potrebbe dire che esagera ma in realtà riesce a farlo in modo impeccabile.

Va bene non essere in linea con il personaggio che si interpreta ma nessuno si sarebbe mai aspettato che lui fosse effettivamente così caustico. Le sue interviste imperversano in rete e mostrano il vero lato di questo attore, completamente senza filtri.
Fondamentalmente lo si ama proprio per questo, lui sicuramente non ha alcun interesse a mostrarsi in altri termini, anzi, probabilmente è consapevole di aver creato un personaggio proprio grazie al suo essere irriverente e… assolutamente British.
Bravo ragazzo sul set, cinico e onesto (fin troppo) nella vita reale
Probabilmente lo avrete già capito, se si parla di attore britannico irriverente si parla di lui, Hugh Grant. Ho deciso di porre l’accento sulle sue performance extra recitative a causa di tutta una serie di reels comparsi su Instagram che ultimamente il mio algoritmo ha deciso di propormi. Come ogni algoritmo che si rispetti, naturalmente, l’aver visto un video con questo argomento mi ha messo in lista per poterne visionare altri 95 nell’arco di 1 minuto, normalmente pongo fine a questo supplizio nel modo più rapido possibile ma questa volta, ho voluto approfondire: Hugh Grant è senza freni e senza filtri e lo è da sempre e la cosa mi ha coinvolto e non poco.

I reels dell’attore britannico che imperversa con le sue opinioni politicamente scorrette a 360 ° mi hanno travolto. L’attore parla delle sue colleghe senza preoccuparsi di essere poco educato o sgradevole. Ad esempio dice che la bocca di Julia Roberts è troppo larga, o di Renée Zellweger che scrive mail lunghissime di consigli ma sono incomprensibili e lunghe 48 pagine.
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Hugh Grant che parla della sua famiglia, di come ami i gatti ma fino ad un certo punto, perché poi ti volano addosso e comunque gli ricordano sua madre. Una donna meravigliosa timorata di Dio ma che quando parlava con la voce dei gatti sembrava letteralmente posseduta. Hugh Grant che spiega di quando venne scelto per il noto e amatissimo film “Quattro matrimoni e un funerale” ed era voluto da tutti: dal regista, dal produttore, perfino gli investitori, tutti tranne lo sceneggiatore. Fa questo discorso di fronte ad un nutrito gruppo di persone ad una cerimonia in onore di questo sceneggiatore e lo definisce “questo st**nzo”, mentre lo celebrano.
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Abbiamo anche un Hugh Grant che, in compagnia di Drew Barrymore e Timothée Chalamet, parla con questi dell’eventualità di possedere un diario della gratitudine, a quanto pare i due attori e lo hanno Grant replica rivolgendosi alla Barrymore di non essere assurda, e aggiunge: “Ho una lista delle cose che odio”.
Hugh Grant replica spesso in modo indisponente, inopportuno e fuori luogo ma lo fa in modo talmente elegante che sostanzialmente potrebbe dire qualsiasi cosa. O quasi. Tutto perché lo fa con quel tono di voce pacato, British e quasi candido. Fa ridere pensare a lui nei panni del protagonista di “Quattro matrimoni e un funerale” un po’ imbranato e con quell’aria adorabile, anche se in realtà, anche lui era parecchio fuori luogo.

Basti ricordare il momento in cui, ad un matrimonio, mentre parla con un conoscente, gli chiede come stesse la fidanzata, questo dice che non è più la sua fidanzata e lui replica dicendo che è meglio così perché andava a letto con un altro. Il conoscente replica dicendo che è diventata, in effetti, sua moglie.
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I suoi personaggi sono fuori luogo perché imbranati, lui, nella vita reale, è semplicemente onesto. Vederlo in queste intervista ti fa completamente dimenticare di lui che si barcamena per ottenere una finta intervista con Anna Scott (interpretata da Julia Roberts) in “Notting Hill”, cordiali saluti al bravo ragazzo, al libraio della porta accanto. Il vero Hugh Grant è più simile a Daniel Cleaver in Bridget Jones, o forse a Mr. Reed in “Heretic”, probabilmente anche di più e ci piace moltissimo.