Michael Sheen è un noto attore gallese che nella vita ha raggiunto un certo successo a livello cinematografico, il suo scopo tuttavia non è quello di accumulare beni e vivere nello sfarzo, è arrivato a ben altra conclusione
Michael Sheen è un attore gallese classe ’69, noto per i suoi ruoli nella saga di ‘Underworld’, per il ruolo di Tony Blair in ‘The Queen – La regina’, per il ruolo di David Frost nel film ‘Frost/ Nixon’ e per molti altri lavori. Il suo scopo nella vita tuttavia è un altro: aiutare il prossimo

Non è sicuramente consueto sentire di un attore che rinuncia ai suoi guadagni, tendenzialmente esponenziali trattandosi di un attore di serie A, per darli in favore dei bisognosi e aiutare chi ne ha più bisogno. Di un caso così eclatante è a memoria l’unico che si rammenti, quanto meno di donazioni tanto cospicue.
Lui stesso si definisce “un attore non profit”, quando in un’intervista rilasciata al magazine The Big Issue ha svelato il motivo, quel qualcosa che gli ha fatto scattare la necessità di muoversi in tal senso con le proprie finanze.
Michael Sheen, l’attore che dona la maggior parte dei suoi guadagni: perché lo fa
Una necessità, qualcosa di impellente, il desiderio di fare qualcosa e non rimanere inerme magari a fare grandi dichiarazioni per poi non arrivare a nulla di concreto. Lui ha deciso di fare la differenza, Michael Sheen, con la sua decisione di donare cifre enormi in favore di associazioni e bisognosi.
Ha spiegato quando ha donato 66.000 dollari per sostenere una borsa di studio a favore degli studenti gallesi che frequentano l’università di Oxford e ha anche venduto due case per aiutare l’Homeless World Cup. Nel 2017 ha fondato l’End High Cost Credit Alliance per aiutare le persone a trovare modi più convenienti per ottenere prestiti.

“Dovevo prendere una decisione: potevo allontanarmi da tutto questo e non sarebbe accaduto. Ho pensato ‘Non posso lasciare che accada’. Quindi ho messo tutti i miei soldi per sostenere le attività”. Ha inoltre aggiunto: “Quando sono riuscito a raggiungere il mio obiettivo mi sono reso conto che potevo fare questo tipo di cose e se posso continuare a guadagnare dei soldi, non andrò in rovina”.
L’attore ha compreso che nella comunità sono diversi i progetti che con un po’ di fondi possono fare la differenza nella vita di molte persone bisognose. Sono tanti i giovani in difficoltà che con un intervento a livello economico possono avere una vita sociale, più sana ed equilibrata, anche solo per le piccole cose come “giocare a bowling, guardare un film ed essere semplicemente un ragazzo”.
“Mi sono reso conto che a fare la differenza era una piccola somma di denaro e volevo aiutare quelle persone. Non volevo essere solo uno sponsor o una voce a sostegno del progetto, volevo fare qualcosa di più. Ed è in quel momento che ho pensato ‘Devo tornare e vivere di nuovo in Galles’”, per aiutare chiaramente la sua comunità in prima persona. L’attore ha inoltre spiegato che la sua presa di coscienza è arrivata dopo una serie di esperienze e di situazioni viste con i suoi stessi occhi:

“Ho avuto modo di conoscere persone e organizzazioni nella mia città natale di cui ignoravo l’esistenza. Piccoli gruppi che cercavano di aiutare i giovani assistenti, che avevano appena i fondi sufficienti per fare una piccola differenza nella vita di un bambino. Tornavo a far visita tre o quattro mesi dopo e scoprivo che i finanziamenti erano spariti e che l’organizzazione non esisteva più.”
Ha detto di essersi reso conto che la differenza tra un miglioramento o un peggioramento della vita di quel bambino stava in definitiva in una piccola somma di denaro. “E volevo aiutare quelle persone. Non volevo solo essere un sostenitore o una voce di sostegno, volevo fare di più”.





