Sophia Loren, figura indimenticabile, irraggiungibile, mito senza tempo, icona pop, madre esemplare, donna coraggiosa, sguardo dignitoso di un’Italia che non dovremmo dimenticare
Correvano gli anni ’60, i miti erano quelli incrollabili e irraggiungibili. James Dean ci aveva appena lasciato, Marilyn Monroe e Liz Taylor imperversavano. In Italia eravamo nel periodo d’oro del nostro cinema con De Sica, Fellini, Mastroianni, Sordi, Tognazzi, Manfredi, Anna Magnani, Monica Vitti, Mariangela Melato, Gina Lollobrigida e molti altri.

E lei, Sofia Scicolone. Sono i primi anni ’50 quando, giovanissima, si impone sulla scena con commedie di eccezionale pregio come “Pane, amore e…” di Dino Risi, fino alla consacrazione nel film “La ciociara”, grazie al quale riceve il Premio Oscar come miglior attrice protagonista.
Sophia Loren, il mito italiano sbarcato a Hollywood, si dice addirittura che venne presa in considerazione per il ruolo di Rossella O’Hara nel film “Via col vento”. Una sorta di ‘animale mitologico’ tante sono le caratteristiche che la contraddistinguono, un po’ troppe per essere contenute tutte in un’unica donna: talento, bellezza, fascino, simpatia e quel sorriso che arriverà a stregare i più grandi.
Un mito che cammina con i suoi piedi mortali ancora ai giorni nostri. Forse non ce ne siamo resi conto, ma si tratta dell’anello di congiunzione tra il grande cinema, intenso profondo e carnale di quel dì che fu, e il cinema d’oggi. La Loren ci ha infatti regalato anche un’eccellente performance relativamente di recente, nel 2020, nel film “La vita davanti a sé” diretto dal figlio, Edoardo Ponti,
Sophia Loren: Ieri, oggi, domani
Sophia Loren come il film di Vittorio De Sica in cui è protagonista, vincitore come miglior film straniero nel 1965 “Ieri, oggi, domani”. Sophia Loren c’era, c’è e ci sarà. Per i suoi 90 anni, il 20 settembre 2024 la Treccani l’ha celebrata come Personaggio dell’Anno,
In un testo di Gianluca Nicoletti per il Libro dell’Anno Treccani 2024, l’attrice napoletana viene indicata come “modello dell’italianità muliebre in ogni vertiginoso splendore, come pure in ogni sua possibile fragilità. L’emblema della femminilità italiana più famoso nel mondo, mai appannato e mai sorpassato dal perentorio mutare delle mode estetiche”.

Appunto: “Mai mutato e sorpassato” in altre parole: eterna. Bob Dylan la menziona nella sua “I Shall Be Free” insieme ad altri due volti noti dell’epoca: Brigitte Bardot e Anita Ekberg, nel 1963. Sophia Loren che ha lavorato con i più grandi, nessuno come lei ha accumulato tante collaborazioni prestigiose.
È stata accanto professionalmente a Cary Grant, che pare fosse innamorato di lei, tanto da chiederle di sposarlo. William Holden, John Wayne, Paul Newman, Frank Sinatra, Charlton Heston, Richard Burton, Marlon Brando, Jack Lemmon, Walter Matthau e Omar Sharif. Diretta da Stanley Kramer, Sidney Lumet, Michael Curtiz, George Cukor, Stanley Donen, Anthony Mann, Charlie Chaplin, Carol Reed, Robert Altman.
Per non parlare di quando due miti per caso si incontrarono, facendo scattare la sequenza di foto passata alla storia: Sophia Loren ed Elvis Presley. Sofia ed Elvis, basta il nome per entrambi, non vi è dubbio sull’identità. La sequenza di fotografie che li ritrae insieme venne scattata nel 1958 nella caffetteria dei Paramount Studios. L’autore è Bob Willoughby, che ne ha raccontato i dettagli alla rivista People nel 1994.
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Erano entrambi molto giovani, poco più che ventenni, ma già famosi. Sophia era arrivata a Hollywood nel 1957, mentre Elvis, già famosissimo, stava per partire per il servizio militare. In quel periodo stava girando “King Creole” (La via del male) di Michael Curtiz. Mentre era pausa pranzo venne riconosciuto da Sophia. L’attrice si precipitò verso di lui e gli si sedette in grembo, spettinandogli il ben noto e amato ciuffo. Quello che la Loren non sapeva, era che Elvis era un suo fan. I due si intrattennero, chiacchierando per un po’.
Rivederla oggi in quelle foto d’epoca fa indubbiamente una certa impressione. Si viene travolti da una sorta di timore reverenziale per tutta la storia contenuta in quegli scatti.
Le sue interpretazioni più amate vedevano sempre al suo fianco Marcello Mastroianni, la coppia d’oro del nostro cinema. E a valorizzarla più di chiunque altro, dietro la macchina da presa, c’eravamo sempre noi italiani, con Ettore Scola, Vittorio De Sica, Dino Risi e Lina Wertmüller.

Di Sophia Loren ne nasce una ogni mille anni, (forse) perché unire bravura, bellezza, spontaneità, ironia e quella schiettezza che l’ha sempre contraddistinta non è cosa di tutti i giorni. Perché veniva dal popolo e lì è rimasta, temprata dalla povertà, dalla guerra, dalla sofferenza. È diventata quella luce, quella che si accende all’improvviso quando non ci si è mai arresi.
Colei che risorge dalla cenere e che con dignità riesce anche a tornarvi, come quando nel 1982 si costituì condannata per evasione fiscale. L’attrice all’epoca viveva in Svizzera e consigliata dai suoi avvocati decise di scontare la sua pena: un mese di reclusione in prigione. Venne arrestata a Fiumicino e condotta al carcere di Caserta, dove rimarrà reclusa per 17 giorni. Si dice che durante quel periodo indossò sempre i tacchi a spillo e ciglia lunghissime.
Di quella parentesi della sua vita, l’attrice una volta uscita disse: “Mi hanno trattata bene, ma non dimentico il rumore della porta che si chiude, quel tonfo che fa male quando sai di non avere le chiavi”. Sicuramente un’esperienza che l’avrà segnata nel profondo, ma come lei stessa dichiarò una volta: “Non ho mai cercato di rimuovere i miei ricordi, neppure quelli più tristi. Non capisco le persone che si nascondono dal loro passato: ogni evento che hai vissuto ti aiuta ad essere la persona che sei oggi.”
L’attrice era innocente (oltretutto), non doveva essere arrestata. A riconoscerlo, in maniera definitiva, dopo un iter giudiziario durato 31 anni, la Corte di Cassazione nel 2013. La Loren è riuscita a conquistare il rispetto di tutti rimanendo sempre e solo sé stessa, in un ambiente molto difficile, che l’ha messa alla prova ogni singolo giorno.
È ed è stata più di una diva del cinema: è diventata un’icona che ha attraversato i decenni, rappresentando il meglio dell’Italia nel mondo. Ha affrontato gli ostacoli con dignità ed eleganza, dandoci lezioni di vita e di stile.