‘And Just Like That’, la serie si è conclusa venerdì 15 agosto e ancora dobbiamo recuperare i pezzi per capire bene se era necessario, e lo facciamo con questa riflessione
Chi ha guardato la serie ‘And Just Like That’ in linea di massima era un fan accanito di ‘Sex and The City’, e con un po’ di timore, scetticismo e tanta curiosità aveva deciso di avventurarsi nella visione di questo ampliamento.
A far sorgere il primo grande dubbio sulla necessità di questa nuova serie, era stata l’assenza di Kim Catrall, il volto di Samantha in ‘Sex and The City’ che aveva siglato un enorme, grande e vistoso NO all’idea di comparire nella nuova serie, se non con piccole sfumature tra SMS inviati e alternative varie.
Per i veri fan di ‘Sex and The City’ questa mancanza era stata clamorosa, per la sottoscritta ad esempio, che la considerava la vera anima della serie, quell’assenza aveva rappresentato la certezza che le nuove vicende sarebbero state un enorme buco nell’acqua. Del resto, un successo così grande, sfruttato in questo modo, non poteva essere per forza di cose una buona idea.
Ma non è finita qui, forse proprio per cercare di ‘mettere una pezza’ all’assenza di Samantha, la presenza realmente in grado di sconvolgere, catalizzare, far ridere e appassionare, si è deciso di creare tutt’intorno un contorno che, a dirla tutta, è risultato assolutamente eccessivo.
Il confine tra alternativo e grottesco è labile, di questi ultimi tempi si direbbe che spesso, non si è proprio in grado di comprendere quando è il momento di fermarsi. Perché ‘oltre’ è sempre sinonimo di perfetto, l’equilibrio lo abbiamo dimenticato a casa, insieme all’eleganza, alla coerenza e alla semplicità.
Partiamo da principio, facciamo il punto: sei stagioni di ‘Sex and The City’ praticamente perfette, concluse con due film, non perfetti ma che comunque mettevano in ordine alcune situazioni rimaste in sospeso. Come ben sappiamo, durante la storia della nostra Carrie, nella sua vita sono entrati diversi uomini importanti, anche se due e solo due sono stati quelli veramente di rilievo: Mr. Big e Aidan.
Sul piatto della bilancia ci sono sempre stati loro due, l’uno la nemesi dell’altro, in realtà questo già doveva farci riflettere sulla coerenza degli sceneggiatori, ma a volte è così, a volte non si sa quale persona si vuole accanto, o forse si sa perfettamente, forse il segreto è il mix tra più elementi: il fascino di Big, la sicurezza e di Aidan, il saper sorprendere sempre di Big, la coerenza di Aidan. Fatto sta che Carrie aveva scelto, e la scelta era caduta su Big con buona pace di tutti. Anche chi tifava per Aidan si era rassegnato, alla fine più di tanto contro Big non puoi lottare, perché lui è BIG.
Giustamente, tanto per sconvolgere le carte in tavola a tutti, cosa fanno? Ce lo ammazzano nella prima puntata di questo ‘And Just Like That’ di cui nessuno sentiva la necessità e di cui nessuno praticamente ha capito la ragione, che cosa si doveva approfondire con queste tre stagioni di questa serie? Non solo Big muore, ma di lui rapidamente non rimane che un vago e lontano ricordo, Carrie lo menziona a stento durante le tre stagioni, il marito è morto, il marito per cui aveva lottato, pianto e si era disperata, e il suo nome è sparito nel nulla.
Sono stati aggiunti personaggi a caso, per rendere la trama più in linea con l’attualità e con il mondo che ci circonda, se ci soffermiamo sull’ultima puntata appena vista della terza e ultima stagione, è apparsa come una conclusione frettolosa e sconclusionata giusto per dire: “Oddio ti prego chiudi tutto, chiudi tutto!”.
Charlotte riprende ad avere rapporti sessuali con il marito dopo che questo ha avuto un tumore alla prostata, con la figlia che specifica di non avere ancora una sua identità e di scegliere di essere fluida e queste erano le due questioni da risolvere per lei. Miranda trova il suo equilibrio con la fidanzata e i suoi cani, e tutto sommato sembrano le due più ‘sane’ delle varie coppie.
Non fosse per il figlio Brady che ripercorre le impronte della madre, mette incinta una ragazza sconosciuta che si rivela essere una presenza piuttosto improbabile e porta alla festa del Ringraziamento due amici che sembrano la parodia idel mondo non binario. Volevate essere alternativi con questa scena? Non vi è riuscito, anzi.
Fino all’ultimo si cerca di accasare Carrie e questa volta con un amico di Charlotte ricco, al terzo matrimonio che fugge di fronte a un bagno otturato. Non è tanto strano il fatto che sia al terzo matrimonio, ma piuttosto che fugga da un bagno otturato, circostanza normale a NY, avendola vissuta io stessa in prima persona. Il sistema fognario non è come il nostro, gli antichi romani hanno fatto un ottimo lavoro.
Anthony e il fidanzato concludono la loro chiacchierata sui dubbi matrimoniali tirandosi una torta in faccia, una scena indegna e senza senso. E le nuove amiche, quelle che in fin dei conti hanno avuto l’arduo compito di arginare l’assenza di Samantha, finiscono una, Seema, a fare il ringraziamento in jeans, che va bene ci può stare, non è tanto quello quanto l’aver voluto scimmiottare indegnamente Samantha per tutte le tre stagioni della serie.
L’altra, Lisa, di cui ancora non ho capito l’utilità nella trama, semplicemente parlare di una donna che lavora e ha successo, ed è di colore e mostra il montaggio di questo fantomatico documentario la cui lavorazione sembra peggiore di ‘Logistics’ di Erika Magnusson e Daniel Andersson, un film della durata di 857 ore.
Tutto questo per arrivare a riflettere sul fatto che, ancora nessuno ha capito perché si è dovuto uccidere Big. Probabilmente per la questione legata al di fuori del set, delle accuse rivolte all’attore Chris Noth di violenza sessuale? Perché noi eravamo tranquille e potevamo benissimo dire “passo” e lasciare tutto così com’era, già la conclusione nella serie originale, con Big e Carrie a Parigi, era sufficiente. I due film avevano osato quasi troppo, ci potevamo fermare lì, al pensiero di Big e Carrie insieme, finalmente, nel loro splendido appartamento.
In ogni modo, tanto per poter dire che non si impara mai dagli errori commessi, ora sarebbe in lavorazione un’altra serie, che parlerà della vicenda di Big e Carrie, sviscerando ogni dettaglio, ogni ragione, ogni trauma, ogni scelta. Naturalmente ci avventureremo, in caso, anche in questa nuova vicenda, per poterla criticare, amare, odiare, con la consapevolezza che comunque Chris Noth non sarà presente, essendo una sorta di prequel e trattando vicende passate, con buona pace del politically correct.
Anni ’90 e film catastrofici, in quel determinato periodo era l’argomento più gettonato. Quali sono…
In questo torrido agosto quali sono i migliori film presenti su Netflix, per di più…
Sembrerebbe che i nostri attori più amati non sempre abbiano fatto scelte azzeccate, nel corso…
Il regista Martin Scorsese ha raccontato di come dovette prendere misure drastiche per tutelare il…
Steve McQueen è un nome noto a tutti gli amanti del cinema. Anche solo per…
Iniziamo a parlare di Premi Oscar in modo concreto, il primo film da sviscerare per…