La figlia di Robert Redford parla dell’affronto subito con la morte del padre

Amy Redford è la figlia del defunto e compianto attore Robert Redford e si è scagliata contro un modo un po’ insolito di commemorare l’attore

Robert Redford è venuto a mancare il 16 settembre 2025 lasciando un vuoto enorme nella settima arte e nella società. Non era solo un attore, era un regista, un produttore cinematografico e un attivista.

Robert Redford
La figlia di Robert Redford parla dell’affronto subito (foto Ansa) – Cinema.it

Non ha quindi lasciato solo un’importante impronta nel cinema ma anche nella cultura in generale e nella società. La figlia Amy ha censurato alcune forme di commemorazione per il padre, le ha trovate poco rappresentative e inadeguate.

Amy Redford di scaglia contro l’intelligenza artificiale

La figlia di Robert Redford e Lola Van Wagenen, Amy, ha censurato chi ha ‘fabbricato’ con l’intelligenza artificiale dei video commemorativi del padre. Ha dichiarato infatti che “non rappresentano nessuno in modo positivo”. L’attrice, produttrice e regista ha rilasciato una dichiarazione sul suo Instagram in cui si scaglia contro l’uso dell’intelligenza artificiale per diffondere false informazioni sui piani di commemorazioni pubbliche o citazioni inventate attribuite alla sua famiglia.

Redford ha iniziato la sua dichiarazione ringraziando i fan per “l’amore e il sostegno travolgenti” dimostrati in seguito alla morte del padre: “È chiaro che significava così tanto per così tante persone, e so che la mia famiglia è onorata dalla valanga di storie e tributi provenienti da ogni angolo del mondo”.

Sei immagini di Robert Redford durante diversi film
Amy Redford di scaglia contro l’intelligenza artificiale (foto Ansa) – Cinema.it

“Detto questo”, ha continuato, “ci sono state diverse versioni AI di funerali, tributi e citazioni di membri della mia famiglia che sono invenzioni. I rendering di mio padre, che chiaramente non ha voce in capitolo, e le rappresentazioni della mia famiglia che non rappresentano nessuno in modo positivo sono particolarmente impegnative in un momento difficile. Stiamo soffrendo insieme e ci sosteniamo tutti a vicenda”.

Amy Redford ha precisato che non si è tenuto un funerale pubblico e che ulteriori piani per una commemorazione saranno definiti in futuro. “Ogni famiglia dovrebbe avere la possibilità di piangere, rappresentare la persona che ha perso e renderle omaggio nel modo che meglio si adatta ai propri valori e alla cultura familiare”.

 

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Ha concluso: “L’intelligenza artificiale non se ne andrà. La mia speranza è di mantenerla nell’ambito dell’uso trasparente a cui appartiene. Molti dei suoi elementi sono stati creati con buone intenzioni. Mi chiedo semplicemente: e se fossi tu? Lascia che sia questo il tuo punto di riferimento. Lascia che l’autenticità umana viva, ispiri e sia il tessuto connettivo che tutti desideriamo”.

Un’ulteriore testimonianza di quanto in ambito hollywoodiano non sia apprezzato l’uso dell’intelligenza artificiale, dopo l’attrice generata al computer, e i vari lavori che sono stati distrutti dall’AI, giustamente si chiede che almeno in circostanze tanto intime e personali si abbia il dovuto rispetto.

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