Tra la marea di film e serie tv che popolano il catalogo Prime Video è facile perdere di vista contenuti che meritano una chance e che rischiano di finire nel dimenticatoio come queste tre sorprendenti e ancora straordinariamente attuali serie fantascientifiche.
Siamo entrati nel mondo dell’intrattenimento on demand ormai da diversi anni e ci siamo abituati a graffiare solamente la superfice dei loro immensi cataloghi. Questo perché in parte ci siamo impigriti e dopo 10 minuti di ricerca abbiamo solo voglia di mettere la prima cosa che capita e farci narcotizzare dai contenuti, ma anche perché i menu sono impostati per mettere in risalto dei contenuti rispetto ad altri.

Sebbene l’algoritmo di ricerca dovrebbe modellare la home page sulle nostre preferenze, la realtà è un po’ diversa poiché c’è l’esigenza di dare risalto alle nuove uscite e di promuovere le produzioni originali a discapito di titoli solo “in affitto” sul catalogo. Tale meccanismo non risulta solo snervante per chi è alla ricerca di contenuti diversi da quelli suggeriti ma ha come effetto negativo anche quello di celare film e serie tv che magari sono più calzanti con i nostri gusti e che meriterebbero maggiore considerazione.
Gli appassionati di fantascienza, ad esempio, in questo periodo potrebbero sentirsi abbandonati e non trovare novità interessanti, ma la verità è che su Prime Video ci sono serie che meriterebbero la loro attenzione nonostante abbiano qualche anno sulle spalle. Sono tre quelle che finite nei meandri del catalogo rischiano di essere completamente dimenticate ingiustamente, poiché tutte sono riuscite a costruire un mondo credibile e affascinante, a proporre personaggi carismatici e sfaccettati e ad offrire un arco narrativo originale e ancora gradevolissimo.
Le serie tv di fantascienza da recuperare assolutamente dal catalogo Prime Video
Il primo consiglio per gli appassionati di fantascienza è Falling Skies, serie degli anni dieci di questo millennio che è stata sottovalutata all’uscita e che oggi quasi più nessuno ricorda. Il canovaccio narrativo può sembrare “già visto”, ma è il modo in cui si sviluppa che rende il tutto avvincente. Gli sceneggiatori ci portano su una terra invasa dagli alieni, in cui l’umanità è ormai organizzata in sacche di resistenza che cercano di sopravvivere e organizzare una controffensiva che possa permettere alla razza umana di riprendere il controllo del proprio pianeta.

Ciò che rende particolarmente interessante lo svolgimento degli eventi è che gli alieni non sono mostruosità brutali e prive di intelletto il cui unico scopo è distruggere ciò che hanno di fronte, bensì civiltà con una propria cultura e organizzazione politica. Il protagonista principale è Tom Mason, ex professore di storia militare diviso tra ruolo di leader della resistenza e genitore che cerca di costruire un mondo più sicuro per i propri figli.
Il secondo consiglio è Primeval: New World, spin-off canadese della storica Primeval. Esattamente come la serie originale, anche questa ci porta in un mondo presente sconvolto da varchi temporali che fanno emergere creature di altre epoche storiche, principalmente preistoriche.
Il protagonista è un professore (anche in questo caso) incuriosito dalla natura di questi portali e deciso a scoprirne origine e funzionamento. Per quanto riguarda lo stile di narrazione, vengono riprese le caratteristiche tipiche degli action fantascientifici anni ’90: ritmo serrato, personaggi sopra le righe, battute ad effetto e scene action da supereroi che rendono il tutto leggero e godibile.
Infine dovreste considerare l’idea di recuperare anche The Dead Zone, serie tratta dall’omonimo romanzo di Stephen King. La storia si apre quando Johnny Smith – un insegnante di liceo – si sveglia da un lungo coma durato 6 anni. L’uomo scopre immediatamente che il mondo è andato avanti e anche le persone che conosceva hanno costruito una vita senza di lui (anche l’ex moglie si è ormai risposata). Se ciò non bastasse, il protagonista familiarizza con un “Dono” ricevuto dalla sua esperienza pre-morte: la possibilità di vedere il destino delle persone con un semplice tocco.
La struttura della serie è procedurale – ogni puntata è un caso a se stante – il che rivela la sua natura early 2000 e pre Lost, anzianità che viene tradita anche da un’estetica non invecchiata benissimo. Ciò nonostante la narrazione risulta coinvolgente, poiché passo dopo passo si delinea gradualmente una trama orizzontale che porta alla luce una cospirazione politica ed un possibile futuro apocalittico.





