È stata una delle produzioni italiane più avanti con i tempi della storia: ora è una pellicola cult da riscoprire in tutto il suo splendore.
Le eccellenze del Bel Paese riguardano da molti decenni anche l’industria cinematografica, la quale ha caratterizzato notevolmente un determinato periodo della storia italiana. Filoni stilistici come il Neorealismo e la commedia all’italiana, difatti, hanno contribuito a rendere l’Italia la culla del cinema mondiale nel dopoguerra.
Grazie alle menti e alle opere visionarie di alcuni cineasti come Vittorio De Sica, Roberto Rossellini, Federico Fellini e Pier Paolo Pasolini, l’Italia ha rappresentano l’eccellenza in campo cinematografico per molti anni. Oltre alla sua gloriosa memoria, il cinema italiano vanta la presenza di una seconda scuola di registi di grande livello, un’ondata di autori che ha contribuito a sperimentare nuovi mondi attraverso il linguaggio visivo.
In particolare, gli anni Novanta hanno rappresentato un momento di grande trasformazione per il cinema italiano, caratterizzato dall’arrivo di tanti nuovi autori e di stili sempre più raffinati. È il caso di un film italiano uscito nel 1994, mai del tutto compreso dal grande pubblico, ma oggi diventato a tutti gli effetti e non per caso un vero e proprio cult da riscoprire con occhi diversi.
Tra le pellicole italiane più rivoluzionarie e visionarie, si distingue il film diretto da Michele Soavi nel 1994, rivelatosi all’epoca un flop commerciale immeritato. Dellamorte Dellamore è oggi un’opera da riscoprire con occhi diversi, assaporandone i tratti moderni e prettamente avveniristici. Tratto dall’omonimo romanzo di Tiziano Sclavi, il creatore di Dylan Dog, il film narra la storia di Francesco Dellamore, interpretato da Rupert Everett, il custode del cimitero di Buffalora. L’attore è diventato, inoltre, il punto di partenza per la creazione definita del celebre personaggio di Sclavi.
In questo luogo, la morte non rappresenta il fine ultimo della vita, piuttosto un fastidioso inconveniente da superare velocemente. Nel cimitero di Buffalora, difatti, i defunti risorgono sette giorni dopo il decesso e vengono prontamente uccisi dal custode. Per i temi trattati, Dellamorte Dellamore si pone al pubblico come una classica pellicola horror, in grado di unire la tensione visiva all’umorismo più cinico, attraversando momenti di profonda riflessione esistenziale.
La pellicola di Soavi rappresenta un esempio di cinema malinconico, ricco di fascino e con atmosfere che evocano i grandi horror di Mario Bava e Dario Argento. Si tratta di un cult da riscoprire con grande interesse, perfetto per chi ama i film legati al genere horror e vuole scoprire un’opera tutta italiana di grande valore, un film che all’epoca della sua uscita era forse troppo avanti per i suoi tempi.
Leonardo DiCaprio ha deciso di dire la sua e unirsi al coro di attori preoccupati…
L’attore Leonardo DiCaprio si è unito ai tanti racconti di colleghi dello spettacolo che ricordano…
Il successo non è sempre sinonimo di elevata qualità e così al contrario un'opera non…
Il fatto che Spielberg non abbia mai avuto come attore Ben Affleck nei suoi film…
Hollywood trema, le recenti novità che coinvolgono Netflix e la sua acquisizione di Warner Bros,…
Il film di Paul Thomas Anderson, ‘One Battle After Another’ sta facendo incetta di premi,…