Final Destination, la saga cinematografica che vede i suoi protagonisti sfuggire alla morte, quali sono i decessi più assurdi di questi sei film ormai diventati cult
Final Destination ha inizio nel 2000 con il primo film diretto d James Wong. Nel primo capitolo si vedono dei ragazzi che devono partire per una gita di dieci giorni.

A causa di un sogno premonitore di uno dei protagonisti del film, che vede l’aereo su cui si dovrebbero imbarcare, esplodere, lui e alcuni suoi compagni scampano alla morte ma questa inizia a perseguitarli per avere indietro quanto le è stato sottratto: le vite dei giovani. Come viene detto nel film: “Non si sfugge dalla morte, si tratta solo di capire come e quando verrà a prendervi”.
La serie è infatti incentrata su diversi gruppi di persone che sopravvivono a incidenti catastrofici. Per riportare il mondo all’equilibrio, la Morte stessa dà loro la caccia, facendo tutto il possibile per ucciderli. Dopo 14 anni, il franchise è tornato con “Final Destination Bloodlines”, uscito nelle sale italiane il 15 maggio.
Il nuovo capitolo funge sia da prequel che da sequel, e vede Iris (Brec Bassinger) mentre salva tutti coloro che cenano in cima al ristorante Skyview, prima che i suoi discendenti inizino a subirne le conseguenze. I film della saga di Final Destination sono noti per le scene di morti particolarmente assurde, grottesche, improvvise ed elaborate che spesso nascono da una serie di eventi, che innescano la trappola perfetta per le vittime.
Nel corso dei suoi sei film, la saga ha ucciso centinaia di persone in modi orribili a volte persino divertenti, confesso di aver riso più volte durante i filmi. Alle pellicole hanno anche partecipato diverse star, tra cui: Ali Larter, Tony Todd, Seann William Scott, Mary Elizabeth Winstead e Devon Sawa, tra gli altri.
Ma quali sono le morti più folli del franchise di Final Destination? Da un disastro aereo particolarmente memorabile alle montagne russe più folli della storia, quali sono le morti più improbabili.
Le morti più assurde ed elaborate della saga Final Destination, arrivata al suo sesto capitolo
Il primo film di Final Destination inizia con una delle scene più traumatiche dell’intera saga. Un gruppo di passeggeri che sale a bordo del volo 180, in partenza dall’aeroporto internazionale John F. Kennedy di New York City e diretto a Parigi, in Francia. Ma poco dopo il decollo, un motore prende fuoco. L’aereo inizia a disintegrarsi, con pezzi del mezzo (e dei passeggeri) che cadono a terra per migliaia di metri. L’incidente si conclude con un’esplosione che uccide tutti a bordo.
La parte più terrificante è quella evidenziata da molti fan che hanno notato le somiglianze con la vera esplosione del volo TWA 800. Nel 1996 infatti, un Boeing 747 diretto da New York a Parigi esplose a mezz’aria, causando la rottura dell’aereo prima di schiantarsi nell’Oceano Atlantico.

Uno dei più grandi inganni di Final Destination si comprende relativamente presto nella saga. La scena dell’auto ferma sui binari di una ferrovia mentre un treno merci sfreccia verso di loro. In quel momento, ricordo ancora la sensazione, non sai cosa accadrà di preciso, quale degli attori perderà la vita, se qualcuno effettivamente morirà, poi vedi il treno passare con loro incolumi.
Ma la morte è astuta e ha ancora un piano: sebbene il treno in sé non abbia ucciso nessuno, un frammento di lamiera viene scagliato in aria e decapita il collo di Billy. In quel momento capisci che nel film, la morte, non agisce nel modo più banale, spesso ha un piano intricato e folle per arrivare al suo obiettivo.
Una delle morti più complesse, di quelle che durante la visione effettivamente è venuta voglia di dire: “No, non è possibile” è quella della signorina Lewton (Kristen Cloke). Tutto inizia quando si versa della vodka in una tazza che si rompe, rovesciando il liquido sul suo computer. La vodka quindi gocciola nel mainframe, innesca un incendio, e fa esplodere il vetro dello schermo sul suo collo. Con la gola tagliata e la casa in fiamme, la signora Lewton cerca di afferrare uno straccio appeso al tavolo della cucina. Ma non si rende conto che è impigliato in un set di coltelli, che, naturalmente, le cadono direttamente nel petto.
L’esplosione dell’aereo in Final Destination è terrificante perché è un disastro che potrebbe accadere davvero. Il sequel è arrivato ad un livello ancora più estremo, concentrandosi sulla possibilità di qualcosa di ancora più comune: gli incidenti stradali mortali. Final Destination 2 inizia infatti su un’autostrada ancora scivolosa a causa di una recente pioggia.

Ad un certo punto enormi tronchi d’albero fuoriescono dal retro di un camion per il trasporto di legname, schiantandosi contro le auto e costringendo gli automobilisti a sterzare bruscamente. A causa della strada bagnata, si verifica un enorme tamponamento che uccide decine di persone.
Un altro esempio dell’eccellente capacità del franchise di ingannare gli spettatori arriva durante la morte di Evan (David Paetkau). Prima, la sua mano rimane incastrata nel tritarifiuti. Poi, un incendio scoppia sui fornelli. Il tutto peggiora quando Evan fa cadere la padella in fiamme dai fornelli, questa atterra su un mucchio di tovaglioli di carta infiammabili. Ora, con la mano incastrata e l’appartamento in fiamme, il pubblico è certo che morirà. E invece no, nonostante tutto questo, Evan riesce a fuggire dalla scala antincendio. Ma una volta a terra, la scala si schianta, trafiggendolo all’occhio.
In Final Destination 3 il film inizia sulle montagne russe di un parco a tema. Un ragazzo sale sulla giostra con una telecamera per fare dei video. Naturalmente, gli cade la videocamera che si incastra nei binari, facendo deragliare parzialmente la giostra. Alcuni vagoni volano via scagliando corpi ovunque. Ma non è ancora finita. Le cinture di sicurezza si sbloccano e, nel giro finale, i vagoni rimanenti rimangono bloccati a testa in giù. Alla fine, tutti gli altri vagoni deragliano, uccidendo l’ultima persona a bordo.
Un’altra morte allucinante è quella, sempre in Final Destination 3, con i lettini abbronzanti, molto popolari in quegli anni. In questa scena due amiche Ashley (Chelan Simmons) e Ashlyn (Crystal Lowe), rimangono intrappolate nei loro lettini che non funzionano correttamente e iniziano a surriscaldarsi. I lettini diventano così caldi che prendono fuoco, bruciando vive le due.

Una delle morti più sanguinose di Final Destination è quello nel negozio di ferramenta dove lavorano Ian (Kris Lemche) e la sua ragazza Erin (Alexz Johnson). Un carrello elevatore si schianta contro uno degli scaffali del negozio e abbatte un mucchio di paletti di recinzione che quasi uccidono Ian. Questi riesce a evitare i paletti che cadono, ma la sua ragazza Erin non è così fortunata. Mentre cerca di sfuggire ai materiali che cadono, inciampa accidentalmente in una sparachiodi che la colpisce alla testa una dozzina di volte.
Hunt (Nick Zano) un personaggio piuttosto arrogante di Final Destination, muore dopo essersi tuffato nella piscina del suo country club. A sua insaputa, il sistema di drenaggio della piscina non funziona correttamente e l’acqua è molto più potente del solito. Il ragazzo viene tirato giù nello scarico e, sebbene non venga mai mostrato completamente, quello che il regista vuole far intendere che le sue viscere vengono risucchiate fuori dal suo corpo. Dettaglio ancor più inquietante: le altre persone in piscina non hanno idea di cosa stia succedendo.

Tra le serie di morti assurde della saga, vi è sicuramente quella di Final Destination 4 alla gara di macchine. Sicuramente gli incidenti alle gare automobilistiche ci sono e possono anche essere mortali, ma in genere rimangono sul circuito automobilistico.
In questa scena, un incidente fa sì che numerose auto si schiantino contro gli spalti, uccidendo persone sul colpo provocando una calca di persone in fuga nel panico. Alla fine, l’intera tribuna crolla. In Final Destination 5 una delle scene di morte ha un incredibile colpo di scena. Sembra un tipico sequel fino alla fine, poi si rivela essere in realtà un prequel. Proprio quando il pubblico pensa che i protagonisti siano sfuggiti sani e salvi alla Morte, Sam (Nicholas D’Agosto) e Molly (Emma Bell) salgono su un volo per Parigi, un volo a caso?
Infatti, sfortunatamente per loro, si scopre che l’aereo su cui sono saliti è il famigerato Volo 180, ovvero l’aereo che esplode nel primo film. I fan sono costretti a rivedere quel terrificante incidente, sapendo esattamente cosa sta per succedere. Una delle morti più terribili dell’intera saga è quella in cui Olivia (Jacqueline MacInnes Wood) si trova sul tavolo operatorio per un intervento chirurgico laser agli occhi.
Naturalmente, trattandosi di Final Destination, l’operazione va nel peggiore dei modi: il laser si carica eccessivamente e inizia a incenerirle il bulbo oculare. Spaventata e disorientata, Olivia inciampa in una finestra e precipita dal quarto piano, morendo.
Ora con il nuovo capitolo in sala in queste settimane, sicuramente si saranno accumulate decine di altre morti assurde. Il marchio di fabbrica di questa saga che sembra non annoiare mai, nonostante i 14 anni sulle spalle.