Il Mago di Oz, il set infernale: tra amianto e attori che prendevano fuoco

Il set del film ‘Il Mago di Oz’ è ricordato come uno dei lavori più controversi e complessi della storia del cinema. Non si è trattato di semplici incidenti ma di vera e propria incuria

Il mondo di Hollywood non è tutto rose e fiori, soprattutto non la Hollywood classica, l’epoca d’oro con grandi attori, interpreti memorabili e nomi come Humprey Bogart o Katharine Hepburn, ma anche costellata da situazioni al limite, dove gli attori si trovavano ad affrontare veri e propri pericoli mentre lavoravano.

Il cast del Mago di Oz del 1939
Il Mago di Oz, il set infernale: tra amianto e attori che prendevano fuoco (foto screen YouTube) – Cinema.it

Uno degli esempi più lampanti e inquietanti da questo punto di vista è senza dubbio il set del film ‘Il mago di Oz’ del 1939, un film di Victor Fleming con Judy Garland, Frank Morgan, Ray Bolger, Bert Lahr, Jack Haley, Billie Burke e Margaret Hamilton. Gli attori si sono trovati a dover vivere momenti veramente pericolosi.

Cosa è accaduto sul set del film ‘Il Mago di Oz’

Una storia pensata per i bambini, ma con diverse sequenze che hanno spaventato il pubblico più giovane. E dietro le quinte, durante la produzione del film, le cose sono state ancora più terrificanti. Alcuni si chiedono persino se il set del Mago di Oz fosse maledetto.

Il film è stato realizzato in un’epoca in cui non esistevano ancora gli effetti speciali al computer, quindi il regista dovette dare sfogo alla sua creatività. Ad esempio la scena bellissima ma agghiacciante, della banda che si addormenta mentre nevica tra i papaveri, la “neve” in realtà era amianto crisotilo, noto per essere una sostanza cancerogena. Il cast era infatti circondato da sostanze che, se inalate, potevano aumentare il rischio di diverse gravi malattie, tra cui il cancro ai polmoni.

La strega dell'Ovest nel film Il mago di Oz
Cosa è accaduto sul set del film ‘Il Mago di Oz’ (foto screen YouTube) – Cinema.it

Addirittura Margaret Hamilton, la Strega Cattiva dell’Ovest, dovette girare una scena in cui scompariva in un lampo di fumo. La troupe degli effetti speciali utilizzò fuoco vero e all’attrice venne detto di uscire dal set attraverso una botola, ma la caduta avvenne in ritardo e l’incendio divampò prima che lei avesse il tempo di uscire sana e salva.

La Hamilton riportò gravi ustioni al viso e alla mano, con ciglia e sopracciglia dell’occhio destro completamente bruciate e la pelle della mano completamente ustionata. La casa di produzione non la rimandò a casa e un’amica dovette andarla a prendere. Lo studio chiamò l’attrice il giorno dopo, chiedendole quando sarebbe tornata al lavoro. Ma questa impiegò sei settimane per riprendersi e, anche dopo essere tornata sul set, dovette indossare guanti verdi invece del trucco perché i nervi delle mani erano ancora esposti a causa delle ustioni.

Invece la controfigura della Hamilton, Betty Danko, prese fuoco durante le riprese di una scena sulla scopa della strega. Il tubo che generava il fumo della scopa esplose mentre questa era a bordo, e la donna riportò gravi ustioni e cicatrici permanenti a causa dell’incidente. Anche L’uomo di Latta non se l’è cavata molto meglio, per ottenere l’aspetto argentato e metallico, Buddy Ebsen, venne dipinto con alluminio puro. La frequente ingestione polmonare di alluminio mandò l’attore in ospedale dopo essersi svegliato una notte con forti crampi a mani, braccia e gambe e difficoltà respiratorie.

Aveva girato solo nove giorni de ‘Il Mago di Oz’ quando venne ricoverato e dovette trascorrere due settimane in una tenda a ossigeno a causa della polvere di alluminio nel suo trucco. Invece di essere comprensivo, lo studio gli impose di tornare al lavoro. Quando non ci riuscì, venne sostituito con Jack Haley. Usarono un trucco diverso, non fatto con alluminio puro, sebbene Haley soffrisse comunque di una grave infezione agli occhi a causa dei prodotti usati per dipingerlo.

Dorothy con L'uomo di latta
Il set del Mago di Oz era tossico (foto screen YouTube) – Cinema.it

Judy Garland dal canto suo, ha probabilmente pagato caro il prezzo di questa interpretazione. All’epoca l’attrice aveva solo 16 anni e venne sottoposta a una dieta rigorosa e la costrinsero a prendere “pillole energizzanti” per controllare l’appetito, caffè nero e sigarette, ne fumava più di 80 al giorno. Si parla anche di sessioni molto intense di riprese che richiedevano iniezioni di adrenalina mentre per sedare gli attori venivano forniti barbiturici.

Doveva rimanere magra e i produttori la pressarono affinché rimanesse in forma per tutta la durata del film. Inoltre venne schiaffeggiata dal regista del film, Victor Fleming. A quanto pare, ciò avvenne perché non riusciva a completare una scena senza ridere. Come se non bastasse, Judy Garland non sembrava avere mai un attimo di tregua. Nonostante fosse la star del film, pare che percepisse il secondo stipendio più basso del cast, guadagnando solo di più del suo compagno di cast, il cane Toto.

Il Mago di Oz: il set maledetto

A causa dei numerosi gravi incidenti e sfortune accaduti durante le riprese, innumerevoli persone credono che il film e il set siano stati maledetti. Dai dirigenti del film che chiedevano ai loro attori malati e infortunati di tornare sul set nonostante dovessero ancora guarire, al regista che schiaffeggiava una sedicenne e la incoraggiava a prendere delle pillole per regolare l’appetito e rimanere in forma, non si può certo dar torto a chi pensa che si sia trattato dell’inferno cinematografico per eccellenza.

Un set tossico a tutti gli effetti, psicologicamente e fisicamente. Della vernice usata per l’Uomo di Latta e la Strega Cattiva dell’Ovest e della neve finta fatta di amianto.

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