Marilyn Monroe, la donna oltre la star: 10 curiosità affascinanti

Marilyn Monroe, mito e icona senza tempo. Al di là del suo essere una star c’era un’artista sensibile dalla vita travagliata e dalle mille ansie. La ricordiamo oggi che compirebbe 99 anni.

Marilyn Monroe se n’è andata troppo presto, aveva solo 36 anni quando è mancata e lei, che già era un’icona, a quel punto divenne un mito. Oggi, 1 giugno 2025, avrebbe compiuto 99 anni.

Marilyn Monroe primo piano di lei sorridente
Marilyn Monroe, l’artista oltre la star: 10 curiosità affascinanti (foto Ansa) – Cinema.it

Marilyn Monroe è stata il personaggio glamour degli anni ’50 e la sua morte prematura ne ha consolidato il suo status di leggenda. Al di là del suo essere una donna bellissima, dal fascino esplosivo, dietro a tutta questa facciata si nascondeva una donna che amava la cultura, un’artista elegante e una creatura molto fragile.

10 fatti affascinanti e poco noti su Marilyn Monroe

Marilyn Monroe, al secolo Norma Jeane Mortenson, nasce il 1 giugno del 1926 a Los Angeles. Marilyn visse un’infanzia segnata da difficoltà. Sua madre Gladys soffriva di disturbi mentali e Marilyn non conobbe mai suo padre. Da bambina visse in famiglie affidatarie e in un orfanotrofio. Questo tipo di educazione instabile ebbe un impatto importante su di lei.

Prima di diventare Marilyn Monroe, Norma Jeane trascorse i suoi primi anni di carriera lavorando presso la fabbrica di munizioni Radioplane di Los Angeles durante la Seconda Guerra Mondiale. La fabbrica produsse i primi droni militari in serie utilizzati durante il conflitto. Fu proprio grazie al lavoro in fabbrica durante la Seconda Guerra Mondiale a dare inaspettatamente il via alla sua carriera di modella e cineasta. Alla fine del 1944 infatti, il fotografo David Conover fu inviato da Ronald Reagan in fabbrica per scattare alcune foto delle impiegate.

Mostra fotografica di Marilyn Monroe, due uomini che guardano una sua foto di lei ancora mora
10 fatti affascinanti e poco noti su Marilyn Monroe (foto Ansa) – Cinema.it

Quando Conover vide Norma Jeane, rimase subito colpito dalla sua fotogenia. Convinse la diciannovenne a posare per lui durante la pausa pranzo. Scatti che poi portarono ad altri scatti. Conover convinse quindi Norma Jeane a lasciare Radioplane e a intraprendere la carriera di modella. Nel giro di pochi mesi, firmò con la Blue Book Modeling Agency usando il suo pseudonimo, che sarebbe presto diventato famoso.

Sebbene sullo schermo trasudasse una certa sicurezza di sé, nella vita privata dovette lottare contro l’ansia e la scarsa autostima. Un dettaglio poco noto ad esempio è che, la voce sussurrata e roca è stata il suo modo per superare le balbuzie. Da bambina, infatti, Marilyn lottava con un grave problema di balbuzie. Se questo disagio fosse proseguito, sicuramente non avremmo avuto la Marilyn attrice che conosciamo.

Grazie alla logopedia, imparò a usare un tono di voce più basso. Questo tono un po’ gutturale le riduceva al minimo la sua balbuzie. Quella che era iniziata come una tecnica finì per definire la personalità pubblica di Marilyn. La sua voce seducente e sussurrata divenne il suo segno distintivo. Sebbene inizialmente innaturale per lei, quel tono le diede la voce di cui aveva bisogno per avere successo sotto i riflettori.

Una foto incorniciata che mostra Marilyn chinata a terra con un abito bianco
10 fatti su Marilyn Monroe (foto Ansa) – Cinema.it

La sua capigliatura bionda, quel tocco affascinante, copiato da moltissime donne che ancora oggi viene definito lo ‘stile di Marilyn’ non era un colore naturale. È un fatto ormai piuttosto noto che in realtà la Monroe fosse castano chiara.

La manutenzione di questo suo affascinante tratto distintivo le portava via molto tempo. Si dice che Marilyn si ritoccasse le radici ogni due settimane e si decolorasse completamente i capelli ogni sei settimane.

La Monroe è stata spesso etichettata come una ragazza bella, bionda e un po’ svampita. In realtà era una donna molto dotata e intelligente, non veniva dal nulla come attrice, aveva studiato duramente con Lee Strasberg all’Actors Studio di New York. Non solo, Marilyn prese lezioni sull’uso dei ricordi e dei ricordi sensoriali per dare tridimensionalità alla sua performance. Si avvalse anche dell’aiuto della moglie di Lee Strasberg, Paula Strasberg, che le fu insegnante personale di recitazione e drammaturga. Paula collaborò a stretto contatto con Marilyn per trovare la verità emotiva nella sua recitazione.

Grazie alla guida degli Strasberg, la Monroe ha attinto a ricordi dolorosi della sua infanzia per evocare la vulnerabilità davanti alla telecamera. La sua formazione metodologica ha trasformato Marilyn da modella a un’attrice di successo. È il classico esempio di come, una grande sofferenza sia potuta tornare utile per generare qualcosa di più vasto.

Marilyn Monroe in una foto all'aperto
Fatti poco noti su Marilyn Monroe (foto Ansa) – Cinema.it

Marilyn inoltre amava molto leggere. Aveva accumulato una vasta collezione personale di libri, che contava oltre 400 volumi. La sua biblioteca comprendeva classici, poesia, filosofia, arte e fotografia. annoverava tra i suoi amici più cari autori famosi, tra cui il marito Arthur Miller. Adorava immergersi nelle opere di Dostoevskij, Joyce, Milton, Whitman e Rilke. Stava persino lavorando alla sua raccolta di poesie al momento della sua morte.

Marilyn si convertì all’ebraismo nel 1956 prima di sposare Arthur Miller. Era stata educata secondo la religione cristiana scientista. Anche dopo il divorzio da Miller, si identificò come ebrea per il resto della sua vita. Secondo l’attrice Shelley Winters, lei e Marilyn stilarono una lista di uomini sui quali fantasticavano intimamente quando erano compagne di stanza. Dopo la morte di Marilyn Monroe, la Winters rivelò ai giornalisti che la lista includeva anche il famoso fisico Albert Einstein. Sebbene non si sappia se Marilyn Monroe abbia mai avuto un legame reale con il premio Nobel, Winters parlò di una foto autografata e incorniciata di Einstein, esposta in bella vista sul pianoforte di Marilyn.

Marilyn Monroe in mostra
Marilyn Monroe mito senza tempo (foto Ansa) – Cinema.it

È difficile credere che un’attrice famosa come Marilyn Monroe abbia mai sofferto di paura del palcoscenico. Eppure è successo. Prima delle esibizioni dal vivo, si dice che Marilyn soffrisse di nervosismo allo stomaco, tremori alle mani e persino vomito. Usare alcol e sedativi per calmarsi divenne una cattiva abitudine. La sua paralizzante ansia le valse la reputazione di essere sempre in ritardo e poco professionale sul set.

Marilyn Monroe iniziò a frequentare la famosa psichiatra newyorkese Marianne Kris nel 1957. Tra loro si instaurò un rapporto terapeutico estremamente stretto. Marilyn trascorse in analisi con Kris moltissimo tempo. Dopo la morte improvvisa di Marilyn Monroe nel 1962, si scoprì che aveva lasciato il 25% del suo patrimonio a Kris. La clausola stabiliva che il lascito avrebbe dovuto sostenere il lavoro psichiatrico di questa. Dopo la morte di Kris, il denaro fu donato al pionieristico Anna Freud Centre di Londra, secondo le sue volontà.

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