Martin Scorsese è uno dei registi più amati di tutti i tempi. I suoi film sono dei veri piccoli capolavori e le pellicole più note sono in effetti merito della sua infanzia
Difficile trovare qualcuno che non ami Martin Scorsese, un regista completo, che ha creato per noi spettatori delle vere e proprie perle cinematografiche.

Film come ‘Taxi Driver’, o ‘Casino’’, ‘Quei bravi ragazzi’, o pellicole più recenti come ‘The Irishman’ e ‘Killers of the Flower Moon’, difficile vedere il cineasta perdere colpi, se si pensa che gli ultimi anni sono stati portatori di: ‘Shutter Island’, ‘Hugo Gabret’ o ‘The Wolf of Wall Street’, ci si può solo inchinare e ringraziare. Ringraziare che cosa di preciso? Il suo eccezionale background.
Martin Scorsese, un background tra preti e cinema: l’asma a fare da padrona
Martin Scorsese è un regista italo americano, uno dei più influenti della storia del cinema. I temi dei suoi film, soprattutto quelli del suo periodo anni ’70’80 e ‘90, sono i gangster, la religione, il peccato. Vi siete mai domandati perché? In fin dei conti, dietro ogni grande regista si nasconde una storia, una famiglia, magari dei momenti di sofferenza che l’hanno formato e segnato.
Scorsese nasce a Flushing, un quartiere del Queen, a New York. I suoi genitori sono degli operai ma anche degli attori, l’arte quindi si infila già tra le pieghe dell’attività di sarta della mamma e tra quelle del padre, un umile lavandaio. In effetti la mamma di Scorsese la ritroveremo anche a recitare nei film del figlio.

Martin è un ragazzino i cui nonni sono di origini Palermitane, al loro arrivo negli Stati Uniti viene trascritto male il cognome, da Scozzese viene modificato in Scorsese, un inizio non proprio incoraggiante. Dopo anni nel Queens la famiglia si trasferisce a Little Italy, ed è lì che la formazione del giovane Martin ha il suo inizio.
Martin è vittima di una forte asma, questa non gli consente di vivere l’adolescenza come vorrebbe. Non può giocare e correre, è gracile e non è un candidato ideale per entrare a far parte delle gang di zona. Sviluppa così una grande passione per il cinema, luogo che per forza di cose frequenta moltissimo, e per la religione, poiché altro ambiente che si trova a frequentare è la parrocchia del quartiere.

In seguito il regista dirà: “Se si è cresciuti a Little Italy si può essere solo gangster o prete”. Ha anche detto spesso infatti che, i luoghi in cui si sentiva davvero a suo agio erano la chiesa e il cinema. La prima scelta del suo futuro è quindi quella di farsi prete. Entra in seminario a 15 anni ma non studia, lo ammette lui stesso in diverse interviste. Non si applica, non impara il latino, e quindi viene cacciato.
Da lì approda in una scuola superiore cattolica e quindi alla New York University che si trova in Upper West Side. Il regista ci tiene spesso a raccontare questo dettaglio perché fa capire perfettamente la fase più importante della sua formazione come regista, quella che gli fa decidere che strada intraprendere. Spiega infatti che l’Upper West Side è una zona molto diversa dall’East Side, dove è cresciuto.
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In West Side si vive una vita più boema, con attori, artisti, l’atmosfera è in effetti completamente differente, si respira un’aria vintage, dai palazzi, alle vie, fino ai suoi abitanti. Questo per Scorsese era un ambiente completamente oscuro, che frequentando l’università inizia a conoscere e gli fa capire che quello che vuole fare è proprio il regista.
Di conseguenza il suo crescere a Little Italy emarginato e malato, lo ha portato a conoscere l’ambiente religioso, da lui spesso evocato nei film, ha visto molte persone diventare gangster, ha osservato le loro vite e le evoluzioni, con gli occhi di un bambino che si immagina scenari di ogni genere.

Ha immagazzinato tutto e quando, una volta raggiunta la maturità, grazie alla New York University, alle sue strade e all’atmosfera del quartiere è riuscito a dar vita alle prime pellicole che l’hanno reso un mostro sacro del cinema.
Un mostro sacro che ora ha anche un documentario a lui dedicato, diretto da Rebecca Miller, moglie di uno degli attori più amati da Martin Scorsese, Daniel Day-Lewis.





