“Qualcuno volò sul nido del cuculo”, l’attore Michael Douglas ricorda un particolare non troppo semplice di quel progetto dove lui era produttore: licenziare il padre, il grande attore Kirk Douglas
Essere figli di non è mai semplice, essere figli di un mito del cinema è quasi impossibile. Doverlo allontanare da un progetto un vero incubo. Michael Douglas di è trovato in questa situazione per il film “Qualcuno volo’ sul nido del cuculo” e ha voluto ricordare quel momento in un’intervista.

“Qualcuno volò sul nido del cuculo” (One Flow Over the Cuckoo’s Nest) è un film di Miloš Forman del 1975 che quest’anno compie quindi 50 anni. Gli interpreti principali del film sono Jack Nicholson e Louise Fletcher.
Il film è tratto dal romanzo omonimo di Ken Kesey, a seguito alla sua esperienza come volontario nel Veterans Administration Hospital di Palo Alto, California. Un film che ha segnato la storia del cinema, sia per il suo argomento, per la prima volta infatti veniva trattato un tema tanto delicato come la salute mentale, che per le magistrali interpretazioni.
Si tratta di uno dei tre film della storia del cinema, ad aver vinto agli Oscar i famosi Big Five, ovvero: miglior film, miglior regista, miglior attore, miglior attrice, miglior sceneggiatura non originale. Gli altri due film in questione sono “Accadde una notte”, di Frank Capra e “Il silenzio degli innocenti” di Jonathan Demme.
“Qualcuno volò sul nido del cuculo”, Michael Douglas e la scelta difficile di licenziare il padre, Kirk Douglas
Gli amanti del cinema hanno avuto 50 anni per chiedersi se Randle Patrick McMurphy, interpretato da Jack Nicholson, sia davvero pazzo o se stia solo fingendo e, forse ancora più importante, se il mondo intero sia pazzo e le uniche persone sane di mente siano le persone ricoverate in istituti.
Questo è proprio tutto il paradosso su cui si regge la trama del film, “Qualcuno volò sul nido del cuculo”, uno dei più grandi film americani di tutti i tempi. Michael Douglas, che prese in carico il progetto in sospeso da suo padre, Kirk Douglas, che non era riuscito a farlo decollare, dopo aver recitato in un adattamento teatrale del rivoluzionario romanzo del 1962 di Ken Kesey. Michael Douglas a Entertainment Weekly ha spiegato nel dettaglio come andò quella vicenda, ha dichiarato che il padre:

“Aveva acquistato il libro in bozza prima ancora che uscisse e lo aveva fatto adattare in un’opera teatrale da Dale Wasserman. Andò a Broadway, all’apice della sua carriera. Era subito dopo Spartacus; era una delle star più importanti, e l’idea era di trasformarlo in un’opera teatrale, poi in un film. Ci provò per anni, ma non riuscì a ottenere alcun successo”.
Michael Douglas all’epoca un giovane studente alle prime armi, ha inoltre spiegato di come, all’università si sia appassionato al progetto, avendo letto il libro al secondo anno di Letteratura Americana del XX secolo. Gli era piaciuto molto e aveva anche visto l’opera teatrale con suo padre. Il grande attore, ad un certo punto, voleva vendere i diritti dell’opera, e Michael gli chiese di dargli una possibilità.
“Ci provo” gli disse “Cercherò di organizzarmi e di farti interpretare la parte principale”. Quando poi arrivarono al punto di dover effettivamente lavorare al film, Kirk Douglas aveva un’età differente, erano passati molti anni del resto. A quel punto Michael doveva comunicare al grande Kirk Dogulas che non avrebbe avuto quel ruolo, il ruolo tango agognato.
E in merito Michael Douglas ha spiegato nella sua intervista a EW: “Sapevo quanto poche parti davvero buone ci siano nella tua carriera, e questa è una delle quattro, sai, parti fantastiche che avrebbe potuto avere. Quindi non era come un altro film. Penso che fosse un po’… Beh, non ha detto molto. L’ha capito. E poi, dopo che è successo tutto, dato che gli ho dato metà del mio contratto di produzione, ha detto di aver guadagnato più soldi con quello che con qualsiasi altro film che avesse mai fatto prima come attore”.
Insomma il successo incredibile avuto dal film ha aiutato molto a far metabolizzare a Kirk Douglas, il fatto che una parte da lui tanto desiderata, sia andata ad un altro attore. Sicuramente anche il dettaglio che questo attore fosse il grandissimo Jack Nicholson ha avuto la sua enorme percentuale di importanza come forma di accettazione. Bisogna inoltre specificare che prima di Jack Nicholson, il ruolo venne offerto a James Caan, che lo rifiutò, tra i nomi importanti presi in considerazione vi fu anche quello di Marlon Brando e Burt Reynolds, ma che senza Jack Nicholson non sarebbe sicuramente stata la stessa cosa.