Elda Alvigini esce in libreria con la sua prima opera dal titolo inutilmentefiga, edita da Santelli Editore. Un racconto sulle donne e sulla vita che commuove.
Nota per il ruolo di Stefania ne I Cesaroni, l’attrice però non è assolutamente solo questo. Nel suo percorso ha raggiunto tantissimi successi lavorando con registi di livello internazionale come Liliana Cavani, Claudio Caligari, Marco Bellocchio, Giovanni Veronesi e molti altri ancora.
Racconti con ironia momenti difficili dell’infanzia (come le prese in giro a scuola): scrivere di queste ferite ti è servito più come catarsi personale o come messaggio per gli altri?
Sinceramente non saprei, forse più per condividere un’esperienza che immagino abbia riguardato quasi tutti nel periodo scolastico, senza toccare i fatti tragici degli ultimi anni, ovviamente.
Il tuo stile alterna leggerezza, sarcasmo e confessione intima: quanto è istintivo e quanto è frutto di un lavoro di riscrittura?
Avevo in mente uno schema legato al tempo, volevo funzionasse, e così mi sono messa a lavorare soprattutto su questo. Volevo fosse un romanzo ma lasciare alla protagonista il mio nome e alcuni dati biografici, e così ho inventato una vita per questa Elda che effettivamente non si racconta mai, presa com’è a vivere quello che le succede. il 70% è pura fiction, ma non vi dirò mai cos’è vero e cosa no. Sì, come nella vita c’è leggerezza, dolore e ironia che poi è ciò che mi ha sempre salvata.
Nel libro parli spesso di separazioni: cosa hai capito, davvero, del senso di lasciare e di essere lasciati?
Niente! Il giorno che capiremo come fare le separazioni, non ci saranno più guerre! Provo a risponderti meglio: le separazioni sono alla base dell’evoluzione dell’essere umano; nasciamo separandoci dall’altro, e tutta la vita di un essere umano potrebbe essere raccontata attraverso le sue separazioni. Alcune sono necessarie e vitali, come quelle della nascita appunto, ma anche tutte le altre; se non lasciamo andare ci rimettiamo le penne, noi e l’altro. Nello spettacolo LIBERI TUTTI (scritto con Natascia Di Vito in scena al Piccolo Eliseo 2017), alla fine due dei protagonisti si ritrovano per dirsi “Lasciarci è il più bel regalo che ci siamo fatti”.Le storie d’amore sono tratti di strada percorsi insieme, alcuni lunghi, altri brevi. Forse oggi l’espressione “Per sempre” suona un po’ come una minaccia, un invito all’immobilità. Le separazioni si manifestano esse stesse e non c’è nessuno che decide di lasciare o che viene lasciato: la separazione si è manifestata, si è espressa, il resto è storia di ognuno di noi.
C’è un episodio della tua vita che avresti voluto raccontare ma che hai deciso di non inserire?
Mi fa piacere che crediate che che gli episodi raccontati siano tutti veri, perché non lo sono! ahahahah! Chissà cosa avrei potuto inventare d’altro… magari lo farò!
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