Quando sei un attore devi saper interpretare molti momenti: romantici, comici, drammatici. La morte è parte integrante come della vita, anche dell’universo recitativo, questo attore era un esperto assoluto con oltre 40 decessi
È il record di questo importante attore, venuto a mancare (veramente) nel 2017 all’età di 77 anni. Durante un’intervista disse anche: “Immagino che tutte quelle morti mi compariranno davanti quando sarò sul letto di morte”.
Ci sono attori che loro malgrado finiscono con l’essere specializzati in momenti infausti: i decessi. Nei loro ruoli si trovano a venire uccisi un numero spaventoso di volte. Uno dei nomi più noti per il numero di decessi è sicuramente Sean Bean che sul set è morto ben 24 volte. È comunque solo un novellino per l’attore che vanta un numero record di decessi, oltre 40.
L’attore che porta con se questo bizzarro record è sicuramente un esperto in materia, era noto per il suo volto particolarmente espressivo che esprimeva una certa stanchezza nei tratti. Ha avuto una carriera lunghissima, di ben 6 decenni. È stato candidato due volte all’Oscar e tra le sue morti, in elenco vi è quella per impiccagione, durante una sparatoria, vittima di incendio, a causa di un’esplosione, da annegamento, e addirittura caduto da una rupe.
Ha anche ‘ospitato’ dentro di se un alieno nel film “Alien” del 1979 e non contento anche nella parodia del 1987, “Balle spaziali”. A questo punto non vi sono dubbi sulla sua identità: il famoso attore è John Hurt.
Vincitore di un Golden Globe e quattro premi BAFTA, il suo ruolo più noto è quello di Olivander nella saga di Harry Potter. Interpretava il ruolo dal famoso fornitore di bacchette per i maghi di Hogwarts. L’attore, nato nel Derbyshire, in Inghilterra, nel 1940 ha iniziato a recitare poco più che ventenne. Una delle sue ultime interpretazioni lo vedeva accanto a Natalie Portman nel film del regista Pablo Larrain, “Jackie”.
L’attore avrebbe dovuto anche interpretare Neville Chamberlain nel film “L’ora più buia” ma le cure per il tumore al pancreas non gli permisero di lavorare. Un’analisi del 2014 sulle morti cinematografiche condotta da Kyle Hill per Nerdist ha concluso che Hurt è morto sullo schermo almeno 43 volte (anche se sulla pagina Wikipedia parla di 39 decessi), rendendolo uno degli attori più frequentemente uccisi di sempre.
Secondo questo studio, Hurt è morto in oltre il 30% dei suoi ruoli. Forse la scena della morte più emozionante dell’attore è stata quella in “The Elephant Man” del 1980, un’avvincente sequenza di quattro minuti sulle note dell'”Adagio per archi” di Samuel Barber.
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