Sta per arrivare nei cinema Deliver Me From Nowhere: quali sono i veri luoghi di Bruce Springsteen, che aria si respira a distanza di tanti anni
Il film Deliver Me From Nowhere sta per arrivare al cinema, il 24 ottobre la pellicola che vede Jeremy Allen White nei panni di Bruce Springsteen, sarà nelle sale cinematografiche.
Deliver Me From Nowhere non parla di Bruce Springsteen a 360 gradi, e probabilmente è anche meglio così, sarebbe risultato troppo complesso radunare in una pellicola la vita del Boss del New Jersey. Il regista Scott Cooper si è voluto concentrare su due anni della vita di Springsteen, il 1981 e il 1982, in particolare il periodo in cui il cantante cresciuto a Freehold ha creato uno dei suoi album più significativi: Nebraska.
In occasione dell’uscita del film ci siamo recati nei luoghi più significativi del cantautore americano. Per rivivere in qualche modo, prima dell’uscita della pellicola, più da vicino, le emozioni riguardanti la formazione di una carriera che va avanti da più di 40 anni. Da New York abbiamo preso una macchina a noleggio e abbiamo attraversato Manhattan per dirigerci poi in New Jersey, soprannominato The Garden State, lo stato giardino.
Il panorama nell’allontanarsi dalla Grande Mela in effetti è subito mutato. I grattacieli si sono trasformati in piccoli centri, le case sono diventate villette colorate, dai giardini curati con piante e carichi di bandiere stelle e strisce. L’atmosfera degli Stati Uniti è più densa, in questi luoghi. Qui vive ancora l’America operaia, quella cantata nelle canzoni del Boss.
Bruce Springsteen ne parla spesso nelle sue canzoni, è sempre stato il cantante degli ultimi, dell’America dimenticata, del popolo. Ha cantato per loro ma ha cantato anche, parlando nei suoi testi, delle sue origini, del suo vissuto, della famiglia e quindi della sua formazione come uomo e dunque come cantante.
Springsteen nasce a Long Branch nel New Jersey ma la sua infanzia e poi la sua adolescenza la trascorre a Freehold, una cittadina operaia dell’entroterra. Qui ci siamo recati per poter vedere con i nostri occhi, quello che Springsteen ha visto per una vita intera. La prima casa in cui ha vissuto non esiste più, è stata demolita, si trovava al numero 87 di Randolph Street, e malgrado non vi sia più la struttura, entrare in quella via ti porta direttamente sui passi di Bruce, tra le case di operai di periferia, una vita semplice e dai ritmi lenti, piena di sacrifici.
La seconda casa esiste ancora, si trova tra Institute St. e Parker St. e si può ancora vedere il famoso albero che compare nell’album Born In The USA, immortalato di recente nuovamente dallo stesso Springsteen nella stessa posa del periodo dell’album. E dove ho deciso naturalmente di scattare una foto io stessa.
Un altro luogo fondamentale per la formazione di Bruce Springsteen è sicuramente la località balneare di Asbury Park, che è anche il nome del primo album: Greetings from Asbury Park, N.J.. Ci siamo spostati lì dopo Freehold per percorrere il famoso lungomare di legno, entrare nei locali frequentati dal Boss, nei luoghi dove ha suonato all’inizio della sua carriera e dove ha avuto la spinta per proseguire nel suo percorso.
In particolare il The Stone Pony, un locale noto per aver lanciato le carriere di diverse band, oltre a Springsteen anche Jon Bon Jovi. È entrato nella storia del rock come uno dei locali storici della scena musicale statunitense. Il locale preferito di Bruce ad Asbury Park era ed è invece il Wonder Bar, dove infatti è presente una teca di vetro con all’interno diverse foto e ricordi storici del Boss e di diversi altri artisti.
Indubbiamente le vibrazioni si sentono tutte, è un luogo carico di pathos tra l’odore dell’oceano, il legno della passeggiata che le conferisce un’aria vintage, di chi ha visto molti passaggi blasonati su quella passerella. Anche l’atmosfera creata dalla gente del posto è intatta. I riferimenti a Springsteen sono molti, nel mercato coperto alla fine della passeggiata di legno, abbiamo trovato una sorta di piccolo angolo rievocativo e ovviamente il merchandising è ricco, ma non invasivo. Ben studiato.
Risale poi al 5 agosto 2020 la foto che vede Bruce Springsteen sempre ad Asbury Park a bordo della sua Camaro blu. Vi sono diversi scatti di lui che guida e si ferma di fronte ad una struttura metallica dall’aria molto vintage, il Carousel.
Il Boss continua a frequentare quella zona, l’ultima volta è stato visto il 3 settembre di quest’anno, giustamente il giorno dopo che noi abbiamo fatto questo piccolo tour Amarcord.
Sono luoghi carichi di memoria, l’eco di una musica lontana mischiata all’odore della salsedine. Luoghi senza tempo, che nei giorni malinconici ti sembrano distanti secoli, ma nei giorni di sole sono ricchi di nuove promesse. Non sarà semplice per Deliver Me From Nowhere riportarci fino a lì ma fino ad ora le recensioni dei critici sono entusiastiche e lo stesso Bruce Springsteen ha speso parole molto sentite riguardo la performance di Jeremy Allen White e in merito alla pellicola in generale. Non ci resta che attendere.
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