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Black Bag, intrighi classe e eleganza per l’ultimo film di Steven Soderbergh

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Marta Zelioli

Steven Soderbergh dirige con maestria una frizzante spy story: “Black Bag – Doppio gioco”, con Fassbender e Blanchett in gran spolvero: un duo elegante, affascinante e con una vita famigliare molto particolare

“Black Bag – Doppio gioco” è il terzo film scritto da David Koepp e diretto da Steven Soderbergh. Si tratta di un raffinato, graffiante e spiritoso rompicapo sulla vita di alcune spie che lavorano per un’agenzia di intelligence britannica.

Black Bag, intrighi classe ed eleganza nell’ultimo film di Steven Soderbergh (foto screen YouTube Universal Pictures International Italy) – Cinema.it

I due principali protagonisti sono Michael Fassbender e Cate Blanchett, una coppia di attori che sicuramente ha reso molto facile il lavoro al regista, tanta è la loro bravura. I due non sono solo una coppia di spie, sono anche marito e moglie.

A minacciare il mondo questa volta c’è un malware dall’inquietante nome di un antico imperatore romano, Severus. George (Fassbender) deve indagare sulla presenza di una talpa all’interno dell’agenzia, tra i nomi dei papabili spunta quello di sua moglie, Kathryn (Blanchett) e la situazione si fa scottante.

La spy story che non è solo una spy story: Steven Soderbergh maestro di stile

Oltre a George e Kathryn, in un balletto di ruoli non ben chiari da subito, ovviamente, come tutte le spy story che si rispettino, ci sono diversi colleghi e tra di loro vengono mostrate diverse dinamiche che oscillano tra il lavorativo e il sentimentale.

Chi va a letto con chi, chi è innamorato di chi, chi è la talpa. Si mettono seduti intorno ad un tavolo e George mostra tutta la sua astuzia, e lui e Kathryn fanno vedere qual è effettivamente il segreto di un matrimonio equilibrato, anche con un lavoro tanto complesso dove, per non svelare qualcosa puoi semplicemente rispondere a tuo marito o a tua moglie: “Black Bag”.

“Dove devi andare domani?”
“Black Bag”.

E null’altro da aggiungere, il segreto professionale sopra a tutto. Forse. Il sogno di chiunque voglia portare avanti una relazione in modo truffaldino.

Soderbergh maestro di stile, una spy story che non è solo una spy story (foto screen YouTube Universal Pictures International Italy) – Cinema.it

Quando la situazione si complica naturalmente, come prevedibile emergono situazioni violente, ma al tempo stesso comiche e grottesche. Cate Blanchett e Michael Fassbender sono come sempre due benedizioni per la Settima Arte, garanzia di riuscita certa nel ruolo in cui li vede protagonisti. Per Fassbender appare evidente anche qualche riferimento a suoi ruoli precedenti, quel dolcevita nero lo fa sembrare tanto il buon Steve Jobs nel film di Danny Boyle del 2015.

Al tempo stesso gli occhiali con la montatura scura e il mood tagliente, freddo e british ricordano un po’ Michael Caine da giovane. Tra i nomi blasonati vi è anche quello di Pierce Brosnan che interpreta un personaggio dal ruolo oscuro, come a volersi scrollare di dosso definitivamente il ruolo di James Bond, o forse no: tanto è inutile negarlo, ad ogni suo passo nel film, ci sembrava di sentire il gingle di 007.

Se proprio si vuole trovare un difetto al film, volendosi proprio sforzare, sicuramente non c’è una grande alchimia tra Fassbender e Blanchett a livello sentimentale, non si viene travolti dal fascino della loro passione. Questo potrebbe tuttavia anche essere intenzionale, vista la dinamica del film.

Soderbergh dal canto suo ha voluto conferire al film quel tocco di eleganza e classe in mezzo a morti, coltelli e intrighi. All’inizio del film, il regista segue i movimenti di Michael Fassbender portandoti in prima persona all’interno della scena, e quando si muove su Cate Blanchett ne mostra  più che il lato professionale da spia quello dell’immenso fascino che traspare da ogni poro dell’attrice: la lunga chioma fluente, gli abiti che indossa con uno stile unico, l’eleganza, prima e sopra a tutto. Anche di fronte ad una catastrofe.

Marta Zelioli

Giornalista pubblicista classe '82 appassionata di cronaca nera e cinema. Ho avuto modo di crescere professionalmente come assistente dello scrittore, sceneggiatore e criminologo Donato Carrisi che ha alimentato ulteriormente la mia inclinazione sia per la nera che per il cinema. Lavoro per Web365 dal 2020.

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