Nella filmografia di questo regista spicca solo una pellicola: eppure è considerata un capolavoro nella storia del cinema.
Nel panorama cinematografico internazionale, sono diversi i casi di autori, registi e attori i quali hanno restituito il loro contributo all’industria con opere singole, frutto di impeti improvvisi e una creatività difficile da nascondere. I registi da opera unica rappresentano certamente degli unicum, meteore in grado di condensare il loro testamento artistico in un unico film.
È doveroso ricordare esempi come quello di Jean Vigo, regista francese scomparso in giovane età e autore di una singola incredibile opera: L’Atalante del 1934. Non meno importante, con il film Rosencrantz e Guildenstern sono morti, il regista Tom Stoppard consegna al cinema l’amore per Shakespeare e la bravura nel creare dinamiche profonde e spesso surreali.
Tra i nomi di questi autori, tuttavia, non può mancare uno dei registi più di talento della storia del cinema, in grado di realizzare un’unica pellicola oggi considerata una delle opere più importanti nella storia dell’arte dell’umanità. Il suo nome è poco conosciuto, ma il suo film vive ancora in eterno.
Nella filmografia mondiale spicca una delle opere più profonde, controverse, spiritualmente complesse mai realizzate da un regista. E quest’ultimo, è anche l’autore della sua prima e unica opera. Stiamo parlando di Charles Laughton, regista della pellicola La morte corre sul fiume (The Night of the Hunter), del 1955. Tratto dall’omonimo romanzo di Davis Grubb, il film racconta il dramma di Ben Harper, condannato a morte per aver preso parte ad una rapina la quale ha provocato l’uccisione di due uomini.
In prigione, l’uomo divide la cella con Harry Powell, interpretato da uno straordinario Robert Mitchum, un predicatore evangelico il quale tenterà di estorcere al rapinatore il bottino nascosto insieme seguito alla rapina. Dopo essere uscito di prigione, Powell inizierà ad impadronirsi della vita stessa del rapinatore, sposando la vedova e cercando di indurre i figli dell’uomo a rivelargli la posizione del bottino nascosto dal padre.
Opera ancora oggi criptica e dalle metafore visive continue, La morte corre sul fiume è considerato oggi uno dei cento film più importanti della storia del cinema. Laughton consegna allo spettatore un’opera in cui il linguaggio visivo, profondamente ispirato dagli stilemi dell’Espressionismo Tedesco, racconta i tormenti e la denuncia nei confronti di un fanatismo cristiano regnante nella cultura statunitense dell’epoca.
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