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75 anni di ‘Sunset Boulevard’ tra polemiche, scandali e gloria

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Marta Zelioli

Il 10 agosto del 1950 usciva a New York ‘Sunset Boulevard’. 75 anni di un film diventato un mito della Settima Arte. Noto in Italia come ‘Viale del tramonto’,  all’epoca venne segnato dalle polemiche prima di raggiungere la gloria.

Viale del tramonto è un film noir del 1950 scritto e diretto da Billy Wilder. La storia racconta di Joe Gillis, uno sceneggiatore in difficoltà, che incontra l’ex star del cinema Norma Desmond.

75 anni di ‘Sunset Boulevard’ tra polemiche, scandali e gloria (foto screen YouTube) – Cinema.it

Quest’ultima convince Joe ad aiutarla a tornare alla ribalta con tutti i mezzi necessari. Il film, che prende il nome da una delle principali strade di Hollywood, esplora l’oscurità del glamour dell’industria cinematografica americana.

In Italia, come spesso accade, il titolo viene tradotto in modo letterale, perdendosi quindi gran parte del suo significato. Come dicevamo, al centro della narrazione tra ossessione e sogni perduti c’è l’anziana e dimenticata star del cinema muto Norma Desmond (Gloria Swanson), che trascina lo sceneggiatore disilluso Joe Gillis (William Holden) nel suo claustrofobico mondo di illusioni.

‘Sunset Boulevard’, le origini del mito: i 75 anni del film

In ‘Sunset Boulevard’ la trama viene narrata postuma dal protagonista Joe Gillis e ha uno stile noir non lineare. La scenografia del film è di grandissimo livello, con un gioco magistrale attuato per sottolineare luci e ombre. La tenuta di Norma Desmond cattura perfettamente lo stato di decadenza della sua proprietaria. Sebbene l’esterno sia una villa in stile spagnolo come molte a Beverly Hills, l’interno è decrepito, polveroso e gotico, che simboleggia la facciata di apparenza in cui vive la donna dimenticata come la reliquia di un tempo passato.

“L’intero luogo sembrava essere colpito da una sorta di paralisi strisciante”, dice Joe mentre cammina nei corridoi bui della villa. “Fuori sintonia con il resto del mondo, crollando a pezzi al rallentatore”. Tutte le foto appese in giro per la tenuta sono della Desmond, ma tutte ritraggono lei nei suoi giorni d’oro, a simboleggiare la sua riluttanza ad affrontare la realtà che è la sua obsolescenza.

‘Sunset Boulevard’, le origini del mito: i 75 anni del film (foto Ansa) – Cinema.it

La vicenda di Norma Desmond, parla di solitudine, illusione e follia. «Io sono sempre grande», risponde Desmond a Gillis, che quando la vede la riconosce: «è il cinema che è diventato piccolo». Secondo la donna, il nuovo cinema è «finito, distrutto» perché a Hollywood hanno voluto a tutti i costi inserire le parole nei film, «e cosa è restato?», si chiede, se non «il vuoto assoluto».

‘Sunset Boulevard’ non è semplicemente un noir, cita eventi reali e persone reali, parla di quello che accadeva in quegli anni, è un dramma vero e proprio, un dramma sul cinema. Il film provoca un certo malcontento nello show-business dell’epoca. Louis B. Mayer in particolare si indigna perché vede il grande regista Billy Wilder criticare l’industria che gli dava da vivere. La diva del muto, Mae Murray, si sente punta sul vivo, l’attrice era una contemporanea della Swanson e si sente addirittura offesa dal personaggio di Norma Desmond.

Il Time invece apprezza il film, definendolo «…il lato peggiore di Hollywood raccontato nel modo migliore». La pellicola viene proiettata al Radio City Music Hall per sette settimane, nel corso delle quali guadagna oltre un milione di dollari. Gloria Swanson fa perfino una tournée in 36 città per promuovere la pellicola e questo gli dà un’ulteriore spinta.

Curiosità su Sunset Boulevard, scelta del cast e scene critiche

La scena più difficile da preparare fu quella iniziale, quando si vede il cadavere di Gillis galleggiare in acqua. Il primo tentativo venne fatto con una cinepresa immersa in acqua, protetta da una scatola, ma Billy Wilder non ne fu soddisfatto. La soluzione fu quella di collocare uno specchio sul fondo della piscina e filmare il riflesso del corpo galleggiante.

William Holden non fu la prima scelta, e nemmeno la seconda. Fu praticamente un ripiego. Inizialmente la sua parte venne assegnata a Montgomery Clift, che due settimane prima dell’inizio si tirò indietro e questo fu un grandissimo problema ovviamente. Pensarono allora a Marlon Brando ma non era abbastanza noto all’epoca. Gene Kelly fu ad un passo dal ruolo ma la MGM, che aveva un contratto con lui, pose il veto.

Curiosità su Sunset Boulevard, scelta del cast e scene critiche (foto screen YouTube) – Cinema.it

Anche il ruolo della protagonista fu piuttosto spinoso da risolvere. La prima scelta fu Mae West ma rifiutò. Poi fu la volta di Mary Pickford che chiese delle modifiche alla sceneggiatura e quindi venne scartata. Pola Negri non ce la fece per via del suo accento polacco. Greta Garbo non prese nemmeno in considerazione la cosa, sarebbe stata, naturalmente, la candidata ideale vista la sua storia. Infine ci fu Gloria Swanson, anche lei molto immersa nel ruolo sempre per la sua storia personale, era una diva del muto che negli ultimi 15 anni aveva girato un solo film.

Sunset Boulevard, scelta del cast e curiosità sul mito (foto screen YouTube) – Cinema.it

Gloria Swanson interpreta il suo personaggio in modo impeccabile, è profonda, solenne, cupa, angosciante ma non ce la fa a vincere l’Oscar. La pellicola viene candidata a 11 premi, ne vince tre: miglior sceneggiatura, scenografia e colonna sonora. Il film è entrato nel quotidiano proprio grazie al termine ‘viale del tramonto’: “È sul viale del tramonto”, quando di qualcuno vuoi dire che la sua carriera è conclusa.

Marta Zelioli

Giornalista pubblicista classe '82 appassionata di cronaca nera e cinema. Ho avuto modo di crescere professionalmente come assistente dello scrittore, sceneggiatore e criminologo Donato Carrisi che ha alimentato ulteriormente la mia inclinazione sia per la nera che per il cinema. Lavoro per Web365 dal 2020.

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