Durante gli ultimi TGA è stato presentato il cast che prenderà parte al film su Street Fighter, grandi nomi che potrebbero garantire un successo al botteghino, ma anche negli anni ’90 c’erano grandi aspettative poi tramutatesi in enorme disillusione: vi ricordate il film con Jean-Claude Van Damme?
La cerimonia dei The Game Awards ha riservato diverse sorprese per gli appassionati di videogame, ma anche per i cinefili. Tra le novità che riguardano anche il mondo del cinema, quella che ha sorpreso maggiormente è stato il primo teaser trailer di Street Fighter live action, durante il quale sono stati mostrati i personaggi principali e gli attori che li interpreteranno.
Dopo il trailer è stato svelato che le riprese del film sono state ormai ultimate e che è iniziata la fase di post produzione – dunque il montaggio – che porterà a rifinire il film entro il prossimo 15 ottobre 2026, giorno di debutto della pellicola in tutte le sale del mondo.
Sebbene il brand Street Fighter non abbia più la presa che aveva negli anni ’90, ancora oggi ci sono appassionati in tutto il mondo che giocano al picchiaduro di Capcom che sono ben disposti a spendere il prezzo di un biglietto per vedere sul grande schermo i loro personaggi preferiti. Sulla carta dunque è un’operazione commerciale vincente, ma bisognerà capire in che modo verrà trasposto il videogame.
C’è ovviamente grande attesa da parte del pubblico, ma anche un pizzico di timore da parte di coloro i quali un film sul noto videogame lo hanno già visto e ne sono rimasti scottati. Era il 1994 quando Hollywood decise di sfruttare il grande successo di Street Fighter 2 per creare un ponte tra gli appassionati dei videogiochi e il Grande schermo fallendo miseramente.
In quegli anni si tratta del videogame che insieme a Super Mario (anche questo portato al cinema con risultati disastrosi) possedeva la più grande fan base al mondo, ma si trattava di un gioco in cui due sfidanti si affrontavano in un incontro di arti marziali e non c’era ancora una lore sviluppata.
Di per sé non era un grande problema, i film di Van Damme (protagonista anche di questo) o Steven Seagal presentavano tutti delle trame pretestuose per dare il via a combattimenti, era anche il periodo in cui le arti marziali andavano per la maggiore, ma in questo caso vollero creare una trama più articolata (non per questo buona o interessante), rendendo di fatto marginali i combattimenti, e trasformando un soggetto perfetto per un film di arti marziali in una spy-story action di scarsa qualità (meglio non soffermarci sugli effetti speciali).
Oggi la lore di Street Fighter è immensamente più ricca rispetto al ’94, il background dei personaggi è stato approfondito e c’è tanto materiale da cui pescare. Tuttavia in un film è difficile inserire le storie di tutti i partecipanti ed è plausibile che ci si concentri su Ryu, Ken e Akuma, per poi dare spazio al ring e ai combattimenti. Non resta che incrociare le dita, tanto peggio della prima volta non si può fare.
La leggenda di Sandokan nasce dalla carta stampata ma diventa popolare grazie alla serie tv…
Regista di Harry ti presento Sally, Rob Reiner vanta una filmografia di enorme successo: ecco tutti gli…
‘Kakuho’ è un film Giapponese che potrebbe essere in lizza per la candidatura tra i…
Come ogni film del regista Christopher Nolan, l’attesa del film è in qualche modo il…
Su Prime Video trovi tre capolavori da guardare subito: tra questi anche uno dei film…
È una delle serie Netflix che appartengono alle produzioni del passato, ma ancora oggi è…