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Basic Instinct, il nuovo film sarà “anti-woke”: cosa significa

Published by
Marta Zelioli

“Basic Instinct” avrà presto un reboot e secondo quanto si vocifera a Hollywood sarà anti-woke, ecco cosa significa e cosa ci dobbiamo aspettare dalla nuova pellicola

“Basic Instinct” il thriller erotico del 1992 diretto da Paul Verhoeven con Sharon Stone come protagonista, avrà un reboot. Verrà tuttavia adeguato alle guerre culturali attuali. Cosa ne uscirà fuori? Lo scopriremo soltanto vivendo, intatto vediamo cosa è emerso dalle nostre ricerche.

Basic Instinct, il nuovo film sarà “anti-woke”: cosa significa (foto Ansa) – Cinema.it

Secondo quanto riportato da Entertainment Weekly, Amazon MGM e il produttore Scott Stuber hanno ottenuto i diritti per il rilancio di “Basic Instinct”. Lo sceneggiatore del film del 1992, Joe Eszterhas, si occuperà della sceneggiatura. Stuber, Nik Nesbit e Craig Baumgarten produrranno il film.

Inoltre, secondo The Wrap, che per primo ha riportato la notizia dell’accordo, si prevede che il film sarà “anti-woke”. La testata ha anche riportato che Sharon Stone potrebbe tornare per il rilancio del franchise, dopo aver interpretato l’affascinante e seducente Catherine Tramell nel film originale e nel suo sequel del 2006.

Il reboot di “Basic Instinct” sarà anti-woke: cosa significa

Facciamo un breve riassunto per chi, incredibilmente, si fosse perso il primo film. La pellicola del ’92 vede un detective, interpretato da Michael Douglas, che indaga sull’omicidio di una rock star a San Francisco. L’uomo si lascia coinvolgere e ossessionare dalla principale sospettata, che ha il volto della splendida Sharon Stone.

La pellicola è stata il sesto film di maggior incasso al botteghino nazionale nel 1992 e ha ottenuto nomination agli Oscar per il montaggio e la colonna sonora originale. Il presunto approccio “anti-woke” del reboot di “Basic Instinct” potrebbe lasciare perplessi coloro che conoscono la reputazione del film originale, che non conteneva molto in termini di idee progressiste.

Il reboot di “Basic Instinct” sarà anti-woke: cosa significa (foto Ansa) – Cinema.it

In effetti, il film di Paul Verhoeven generò notevoli polemiche, poiché i sostenitori dei diritti queer criticarono la rappresentazione del personaggio bisessuale di Stone rappresentato come un’assassina psicopatica. Giusto per fare chiarezza, per cultura anti-woke si intende, infatti, portare avanti la lotta contro la discriminazione di genere, di orientamento sessuale e razziale.

Le proteste per “Basic Instinct”, le polemiche e la disputa con Sharon Stone

Il film come dicevamo venne travolto da diverse critiche all’epoca che si estesero fino alla sera in cui Sharon Stone non venne ospitata al famoso show americano, “Saturday Night Live” per promuovere la pellicola. I detrattori del film interruppero l’attrice durante il programma e vennero arrestate sei persone.

Sharon Stone, come riportato sempre da EW, ha ricordato in un’intervista l’avvenimento, dicendo: “Tutte queste persone venivano picchiate e ammanettate proprio davanti a me, e siamo andati in diretta”. Nella stessa intervista del 2024, l’attrice ha affermato di credere che i manifestanti si opponessero al suo lavoro di beneficenza contro l’AIDS, ma all’epoca i resoconti indicavano che stessero protestando specificamente contro “Basic Instinct”.

Inoltre, nel 2021, la Stone ha affermato di essere stata ingannata durante le riprese della famigerata scena dell’interrogatorio in cui appariva senza biancheria intima. L’attrice in merito aveva dichiarato: “Mi era stato detto: ‘Non si vede niente, ho solo bisogno che tu ti tolga le mutandine, perché il bianco riflette la luce, quindi sappiamo che le hai addosso’”.

Ha anche raccontato che dopo aver visto il film andò a dare uno schiaffo al regista, Paul Verhoeven che tuttavia ha negato l’accusa spiegando invece: “Sapeva esattamente cosa stavamo facendo”, e ha aggiunto: “Le ho detto che si basava sulla storia di una donna che conoscevo da studentessa e che incrociava regolarmente le gambe senza mutandine alle feste. Quando la mia amica le ha detto che potevamo vedere tutto, ha risposto: ‘Certo, è per questo che lo faccio’. Poi io e Sharon abbiamo deciso di fare una sequenza simile”.

Marta Zelioli

Giornalista pubblicista classe '82 appassionata di cronaca nera e cinema. Ho avuto modo di crescere professionalmente come assistente dello scrittore, sceneggiatore e criminologo Donato Carrisi che ha alimentato ulteriormente la mia inclinazione sia per la nera che per il cinema. Lavoro per Web365 dal 2020.

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