Al cinema proprio in questi giorni con il terzo capitolo della trilogia Avatar, James Cameron si appresta ad ottenere l’ennesimo successo di una carriera che non ha eguali e che lo ha portato ad essere il secondo regista che ha ottenuto più ricavi dai propri film nella storia del cinema.
Siamo finalmente arrivati alla data di rilascio di Avatar 3: Fuoco e Cenere (dal 17 dicembre in tutti i cinema del mondo), terzo capitolo della saga fantascientifica che ha fatto conoscere James Cameron alle nuove generazioni e che lo ha consacrato come uno dei registi di maggior successo della storia.
Le recensioni dell’ultimo capitolo – è stato dichiarato che non ce ne saranno altri – sono entusiastiche, sembra che il lavoro svolto dal regista sia stato sublime sia per quanto riguarda gli effetti speciali (e non c’erano dubbi su questo) si per quanto riguarda la fotografia e le inquadrature.
Le previsioni d’incasso sono mirabolanti, sia perché il film esce proprio in vista delle festività natalizie, periodo in cui è più facile attirare ogni giorno pubblico al cinema, sia perché stiamo parlando di uno dei brand di maggiore successo della storia: il primo Avatar è ancora oggi il film che ha guadagnato di più al botteghino ed il secondo capitolo si trova al terzo posto.
Tuttavia la saga fantascientifica non è stata la consacrazione di Cameron, il quale già negli anni ’80 era riuscito ad ottenere risultati incredibili con un’altra saga che fa parte della storia del cinema ed aveva bissato quel successo sul finire degli anni ’90, quando aveva diretto uno dei più grossi kolossal di quel periodo.
Nato in Canada nel 1954, Cameron si trasferisce negli Stati Uniti nel 1971 per completare gli studi e iscriversi alla facoltà di Fisica. Non completerà mai il percorso universitario perché nel frattempo comincia ad interessarsi alla cinematografia, trovando che quello strumento possa essere utile ad approfondire le sue passioni, in primis quelle per la tecnologia e la scienza.
Non è un caso che il suo film preferito diventa immediatamente Guerre Stellari e che nel 1978 diriga un primo film di fantascienza che prova a sfruttarne il successo proponendo una cortometraggio di fantascienza (Xenogenesi). Nel 1980 lavora come addetto agli effetti speciali ne I magnifici sette nello spazio e nel 1981 per 1997: Fuga da New York e Il pianeta del terrore.
Il debutto alla regia arriva sempre nel 1981 con Pirana Paura, un film a basso costo girato in Italia – succedeva spesso che l’Italia fosse il luogo per girare sequel low budget di film americani di successo – ma il progetto che lo lancerà nel novero dei registi di successo arriverà tre anni più tardi.
Si tratta ovviamente del primo Terminator, thriller fantascientifico che fece decollare la carriera sua e di Arnold Schwarzenegger. Nel 1986 arriva la regia di Alien – Scontro Finale (sequel dell’horror di fantascienza diretto da Ridley Scott), nel 1989 il primo insuccesso con The Abyss.
Il flop sarà solo un incidente di percorso, visto che nel 1991 arriverà Terminator 2, nel 1994 il controverso ma remunerativo True Lies (spy story divertente con Schwarzenegger come protagonista) e nel 1997 il film della consacrazione, quel Titanic che è divenuto presto il film più remunerativo della storia (attualmente occupa il 4° posto con 1.8 miliardi di incassi) e che ha lanciato la carriera di Leonardo Di Caprio.
Il successo commerciale dei suoi film di punta gli ha permesso di prendersi tutto il tempo necessario per ideare e realizzare il primo Avatar, film che sfruttava per la prima volta le riprese in 3D e che ancora oggi rappresenta l’unico film che valga davvero la pena vedere con questa tecnologia.
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